martedì 21 novembre 2017

PADDINGTON 2 di PAUL KING

A volte si avverte il bisogno di tornare un po' bambini. Non tanto per aver di nuovo sei anni, no! Dio ce ne scampi! Io a quell'età andavo a scuola e la mia maestra era di una severità..Ok, non sono qui per scrivere la mia vita! Voglio dire: arrivati a una certa età tutti pretendono che tu sia adulto e ti comporti come tale. Niente di male, ma esser adulti per molti significa non stupirsi più, o commuoversi, o gioire per un piccolo film.
Un piccolo film dove la maraviglia è di casa in ogni inquadratura. Certo, la parte adulta avrà da ridire, ma lasciamola a far i conti, pagare le bollette, cercare di essere un tossico all'ultimo stadio in fatto di " mission" da concludere per la propria azienda.
I bambini e gli orsi parlanti, col cazzo che hanno di questi problemi! A loro è permesso ancora credere in qualcosa di buono; anche di magico.
A loro è permessa una purezza assoluta nello sguardo e nel cuore. Bastano a volte solo queste cose per far un ottimo film dedicato a tutti i bambini
Anche quelli un po' cresciuti

Il film comincia raccontandoci dell'incontro tra Paddington e sua zia " Lucy"  Lei lo salva dal pericolo di annegamento, poiché il cucciolo è attaccato a un ramo di albero in balìa delle correnti di un fiume nei pressi di una cascata.
Questo gesto instaura un rapporto profondissimo fra i due orsi. La pellicola, in sostanza, parla di questo
Paddington ora vive in quel di Londra. Ha trovato una famiglia che lo ama e lui ricambia totalmente questo sentimento. L'orsetto è ben voluto da tutti i vicini,  a parte uno.
I problemi per il nostro eroe cominciano quando decide di comprare un pop-up book dedicato a Londra , per spedirlo a sua zia Lucy.
Quel libro infatti nasconde la mappa di un ricco tesoro e fa gola a un ex stella del teatro, ormai finito a recitare in ridicoli spot pubblicitari.
A causa di questo vil fellone, Paddington finisce nei guai.

La sua nuova famiglia però non l'abbandona e farà di tutto per smascherare il vero colpevole. Nel frattempo, contro ogni previsione, l'orsetto in carcere trova nuovi amici ed è ben voluto da tutti.
In fin dei conti, cosa vuol insegnarci questo film per bambini? Che le persone buone, le quali fan del bene per il piacere di farlo, senza pretendere nulla, se non amicizia e affetto, riusciranno sempre ad aver la meglio su qualsiasi situazione brutta capiti a loro. Non esiste un luogo che sia talmente brutto, da non avere o trattenere in sé del buono.
Ai piccoli insegna che i detenuti sono esseri umani, bisognosi anche loro di sognare o esser amati. Di aver amici e ritornare un po' innocenti.
Certo, so già cosa direte: " Ma la vita è durissima! I buoni sono i primi ad essere eliminati!"Sì? Ok, allora tenete questo mondo e lo schifo che ne deriva.
La forza assoluta del cinema sta nel suo sovvertire la realtà. Anche attraverso un linguaggio antico, ma sempre utile, che è quello della fiaba.
Ci insegnano a esser cinici , a credere che ogni manifestazione di bontà sia ipocrita, facciamo battaglie ridicole contro falsi nemici come il "buonismo"
Perché questo per molti vuol dire essere adulti: dei pirla.
Io credo invece che film come Paddington 2 facciano solo bene agli spettatori. Coscienti di vedere una fiaba, di assistere a uno spettacolo con intenti anche morali, ma per piccini.
Il cinema può aiutare i bambini a comprendere i sentimenti, a far lavorare l'immaginazione e sviluppare la fantasia
Per questo vi invito a riscoprire anche il libro da cui è tratto il film: Paddington di Micheal Bond.
L'ho letto due anni fa. Un piccolo, meraviglioso classico, che Paul King ha saputo portare sullo schermo, rielaborando e inventando molte situazioni, ma tenendo intatto e riconoscibile lo spirito alla base dell'operazione letteraria.
In Inghilterra "Paddington" è un classico
Non so quanto sia noto e famoso da noi, ma avvicinandosi Natale, direi che sarebbe un regalo davvero ottimo per i piccini.
Libro e dvd del primo film, poi di corsa a veder questo alto gioiellino
Si, un gioiellino: per la recitazione divertita e divertente di tutto il cast, in particolare un ottimo e strepitoso  Hugh Grant, nel ruolo del villain.  Questo personaggio è una garbata presa in giro dei vecchi attori tromboni, in bilico tra buffoneria ed egocentrismo sfrenato.
Grant ha le giuste doti di auto ironia ed ironia, ed è perfetto nel ruolo. Un giorno dovrò scrivere un lungo post di auto critica su costui.
Il resto del cast è funzionale alla trama e alle esigenze del film, ma sono tutti impeccabili. A me sta particolarmente a cuore Hugh Boneville per il fatto che sono un grande fan di Downton Abbey.
Quello che stupisce, a mio avviso, è l'uso della tecnologia, della c.g.i per dar vita all'orsetto.
Una vera meraviglia per gli occhi, quello che son riusciti a fare anche in questo film. Paddington sembra vero: le sue espressioni, i dettagli anatomici, come si incastra a perfezione nelle scene con attori in carne ed ossa. Dovrebbero insegnare come si usa bene la c.g.i al buon Muschietti, visto che in It è particolarmente mal fatta.
In poche parole: un ottimo seguito, forse anche meglio del pur brillante capitolo uno. Opera che saprà deliziare gli adulti che san tenere in sé ancora un briciolo di meraviglia per le fiabe, un po' di cuore puro e resistenza al cattivismo un tanto al chilo che domina la nostra società
A volte è davvero utile tornare bambini





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