sabato 19 agosto 2017

La Bara Bianca di Daniel De La Vega

Estate tempo di cazzeggio, dove pure un film non eccelso e dimenticabile, può rivelarsi un buon passatempo.
Vi avverto subito se cercate una regia dignitosa, ricca di virtuosismi, di sottigliezze, originalità e altissima professionalità, forse questo non è il film per voi.
Ma, se vi basta un horror cazzutissimo, va che termine giovane e da cinefilo de internet,  brutale, feroce, di grana grossa: ecco questa pellicola fa per voi.

Una donna, fugge dal marito, portando con sé la figlioletta. Sembra un normale viaggio verso una nuova vita, ma un incidente li costringe a fermarsi. In loro aiuto giunge un misterioso individuo, e un carro attrezzi. Tutto sembra andar per il verso giusto, si può ripartire e che il futuro sia luminoso.
Purtroppo a una stazione di servizio, la bambina scompare. Con lei anche un bambino in gita colla scuola.
La nostra protagonista però riconosce il carro attrezzi e si getta all'inseguimento.
Sarà l'inizio di un incubo senza fine.


Per fortuna dura poco, solo settanta minuti, per cui non si ha il tempo di essere assaliti da noia o risate grasse per la sconfortante messinscena. Anzi, il film è veloce, crudo, a suo modo efficace. Grazie a una buona storia, a scelte per nulla convenzionali, i bambini in questa pellicola muoiono malissimo e la protagonista per salvare la sua figliola dovrà compiere un gesto davvero orribile, ci sono qualche momento splatter vecchia maniera, cioè quando facevamo horror coi pipistrelli di gomma e i manichini ben visibili.  Tutto qua.
La cosa, però, che reputo davvero suggestiva e che vi rimarrà addosso è l'ambientazione: lande desolare, officine abbandonate, una natura selvaggia e poco gradevole.  Poi a volte la regia, lascia un po' a desiderare, almeno così mi dicono, ma ripeto: volete divertirvi un po? Questo horror argentino non è malissimo, dai!

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