giovedì 25 febbraio 2016

PERFETTI SCONOSCIUTI di PAOLO GENOVESE.

Torniamo a scrivere sul blog dopo tantissimo tempo. Mi scuso con quei tre o quattro che mi leggono, ma piantala di fare il falso modesto, pirla: sono 17! Però tra i lavori per la casa nuova, la preparazione del matrimonio, il perdersi e riperdesi nella pulcretudine fiorentina, e sopratutto l'esser poco avvezzo al modo d'uso del mac, insomma: ho visto molti film, ma non ho scritto nulla
Come è cominciato codesto 2016? Abbastanza bene, ma sopratutto con un piccolo miracolo: tre registi che non ho mai amato, hanno diretto tre film che ho amato assai. Parlo di Tarantino e il suo ultimo western, a dir la verità meglio la prima parte della seconda, di Boyle e il suo Jobs, e in particolare: Paolo Genovese e codesto prezioso gioiello che si chiama  Perfetti Sconosciuti.

Risultati immagini per perfetti sconosciuti

Il soggetto riprende uno schema fisso e di base, sfruttato in moltissimi film: una cena o un pranzo tra coppie e amici che parte come una festa e , piano piano, mette in luce ipocrisie, dolori, scontri. Ora, il solito genio che bazzica i social e i gruppi che parlano di cinema. spesso succursali economiche e popolari per terapie di gruppo, ha scritto : che palle le solite storie del solito cinema italiano. Come se all'ennesimo western che vede i cowboy contro gli indiani, o i sudisti contro i nordisti, si dicesse: che palle il solito western. Non il cosa, ma il come e più in fondo: il perché.
Risultati immagini per perfetti sconosciuti

Certo, potremmo dire che è un altro film sulla falsità che domina la nostra vita, ma sbaglieremmo e tanto. Non è solo questo. O meglio questa è la base di partenza, ma poi il discorso è condotto talmente bene da regia, sceneggiatura, attori, che rimani colpito e affondato da cotanta attenzione ai nostri tempi e alle nostre crisi. Si, perché codesta pellicola non parla di crisi tra persone in generale, ma è una perfetta fotografia dei nostri sciagurati tempi di precarietà sentimentale. Dove riteniamo normale e anche figo, perché no, stare con una persona ma vederne altre. Dove la persona che abbiamo scelto e sposato, non deve sapere nulla di noi, nulla delle cose brutte che ci tormentano, il regno della superficialità che poi genera disastri.
Tutti siamo coinvolti? Non credo. A volte però pensiamo di esser meglio rispetto a quello che siamo. Io stesso mi sono reso conto che per molti motivi, dall'imbarazzo ad altro, non sempre sono stato attento a comprendere e conoscere bene i miei amici. Per questo la parte migliore del film, a mio avviso è il litigio tra Mastandrea e Edoardo Leo.
I due scoprono che si conoscono poco, dal momento che Cosimo, il personaggio interpretato da Leo, esce con frasi rozze e volgari cariche di omofobia. Lele, il personaggio di Mastandrea, sfrutta codesto incidente per metter in chiaro il rapporto falsato tra loro due. Ecco, in questa scena vi è un equilibrio straordinario tra leggerezza iniziale e dramma. Bravissimi gli attori a portarci piano piano dentro alla tragedia di un'amicizia che finisce, ma merito va a una sceneggiatura perfetta. I dialoghi non sono mai banali, mai sensazionalistici. C'è la rappresentazione del vero.Sempre filtrata dal cinema, ma con una naturalezza figlia di un grande lavoro di squadra e ripeto: scrittura.
Si, perché mi capita di leggere in giro robe che tipo : ma si la sceneggiatura, che ce frega! La storia non è importante. Sto cazzo! Personaggi, storia, messaggio, queste sono le tre radici che costituiscono il grande cinema. Vi piaccia o no.

Risultati immagini per perfetti sconosciuti

Perfetti sconosciuti è un film che non solo vi farà tanto ridere, ma a un certo punto vi mette di fronte alle vostre debolezze. Citando Lenin: che fare? Vivere di comodità, precarietà sentimentale, menzogne legalizzate, individualismo sfrenato, o capire che la vera libertà sta nell'esser in due? E quindi sopportare la fatica assoluta nel dover parlare con l'altro, che peraltro è una persona che amiamo che abbiamo sposato. Rammento che il matrimonio mica è la vostra sfilata privata per far veder quanto siete fighe nel vestito da sposa, ma ha a che fare con cose fondamentali come : fedeltà, sostegno reciproco, aiuto a superare le crisi. Non c'è fine, non c'è chiudersi a chiave contro l'altro o lasciare una situazione che vigliaccamente reputo insostenibile per ritornar a far il giovincello o la giovincella. Il matrimonio rappresenta quella cosa da noi tanto detestata che risponde al nome di : RESPONSABILITA'.

Siamo responsabili di quello che diciamo e facciamo, cosa che nel tempo dei social networks, di messaggi e altro abbiamo scordato. Tutto è gioco, "cosa sarà mai", "io appartengo a me", "ho bisogno di aver spazi di libertà". Così accettiamo che uno sconosciuto su facebook ci dica di chattare senza indossare le mutande, ci chiudiamo in bagno per guardare una foto osè. e di conseguenza prendiamo sotto gamba gli altri.
Cosi scrivete tante cazzate su facebook non capendo che dall'altra parte qualcuno potrebbe soffrire per le vostre scemenze. Vi date arie da cinici e irriverenti, ma mostrate solo idiozia.

"Siamo tutti frangibili" Frase bellissima che dice, verso la fine, il grandissimo Marco Giallini.
Ed è vero. Per gioco, per passare il tempo, con superficialità, possiamo creare grossi drammi. Difficilmente riparabili. In realtà è meglio che lasciare che le cose vadano male, piuttosto che impegnarsi a ricominciare. Io credo che tutto possa aggiustarsi. Ci vuole tempo, ci vuole tatto,ma non è difficile.

Risultati immagini per perfetti sconosciuti

La pellicola ha la forza della grande commedia italiana. C'è la coppia appena sposata che vuole un figlio, quella alle prese con la figlia adolescente, l'amico single,una coppia che convive con un senso di colpa forte per una tragedia passata.
Si parla di argomenti che ci toccano da vicino e dopo la visione viene naturale parlare con il proprio amore confrontandosi.
Siamo davvero aperti e disponibili nei confronti dell'omosessualità? Come reagiremmo se la madre del nostro partner venisse a vivere con noi?Potremmo corcà de legnate Cosimo?
Dai, andate a vederlo. Anche due o tre volte, ogni volta un nuovo particolare vi farà capire che vi troviate davanti a un piccolo e ottimo film.

Nessun commento: