domenica 1 novembre 2015

CASOMAI di ALESSANDRO D'ALATRI

Noi non siamo mica nati per pubblicare lagnose battutine cinic-fashion su facebook. Nemmeno per glorificare la nostra incapacità cronica nel trovare un uomo e una donna rendendolo noto a metà mondo, pubblicando su facebook le nostra stupidaggini zeppe di patetici luoghi comuni sull'altro sesso. Sopratutto non siamo nati per esser infelici. Per credere che l'infelicità sia una cosa normale, giusta, un lasciapassare per esser accettato nella società capitalista della gioia effimera, materialista, consumistica. Fatti non siamo per vivere come merce esposta in un centro commerciale, ma per vivere. Vivere. E la vita è tutta una questione di coltivare e condividere la nostra felicità.

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L'amore è un fatto privato, ma che si alimenta e rinforza, rinvigorisce, nel suo esser al centro di ogni aspetto della nostra esistenza. Noi non stiamo solo con una persona, ma con un mondo intero. Ok, questa frase potrebbe sembrare esagerata, ma che grande mistero è l'essere umano? Abituati a far i conti con una cultura debolissima e fragile, che preferisce dare false libertà e felicità plastificate, effimere, consideriamo l'altro senza nessun sospiro, senza abbandonarci al mistero assoluto che egli rappresenta. Diamo per scontato, ci guardiamo continuamente nello specchio, l'altro è accettabile se immagine della nostra idea di perfezione. La perfezione occidentale è quella che non prevede dolore, discussione, tristezza, rabbia. Va che sono cose naturali in un rapporto di coppia.  Perché il nostro vissuto ci dona cose meravigliose come i pregi e altre decisamente orribili, come i nostri difetti.
"Prendimi così, con i miei difetti" è una frase del cavolo. Io ti amo nonostante i tuoi difetti, ma si possono arginare, cambiare. Ti comprendo come essere umano, ma non chiedermi di giustificarli . Anche perché di giustificazioni nella nostra vita le prendiamo troppe. La responsabilità delle nostre scelte si possono dividere e vivere con l'altro. Che ti sposi a fare altrimenti? Che significa essere una coppia? La paura del giudizio forse ci tiene a freno, non diciamo tutto, consideriamo giusto che cose brutte non si sappiano. Così si apre la strada al fallimento.
La parola è fondamentale. Più dei fatti, che non nascono in modo autonomo, ma dal pensiero e dal suo esplicitarsi anche come idea, come parola che rivolgiamo agli altri. Chiediamo aiuto, confessiamo senza pudore le nostre debolezze, comprendiamo che il nostro e la nostra compagno/a non è l'immagine di una fantasia perfetta, ma altro rispetto a noi. Non temiamo una vita normale, quotidiana, di piccole cose. Non mi interessa, ora, vivere come una rockstar, strafatta, incapace di intendere e volere, sola con le sue puttane e fans. Mi piace la vita ordinata, monotona, dei miei vicini, delle persone che non passano dalla parte della gloria e della storia, ma la fanno in piccola parte. Quella è la prova più dura da superare.

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Tommaso e Stefania sono una coppia. Si amano. Eppure...Eppure piano piano le cose si complicano, fino a creare divisioni, rancori, lontananze.  Come mai? La vita, potremmo dire. Il lavoro che è una catena e non una possibilità di sostentamento, gli amici e i famigliari che mettono bocca su tutto, le parole sciocche a vanvera, la voglia costante di distruggere la felicità. Se tu dici che sei fedele, che credi nel matrimonio, che l'amore eterno esiste, sei visto come un ipocrita e un pirla: "prendimi così, con i miei difetti", ricordate? Ecco.
D'altronde sei ipocrita se sei buono, ipocrita se non ti arrendi al cinismo, alla cattiveria contro i più deboli, all'odio nei confronti dei diversi. Chiusi nella nostra fortezza di infelicità, di acredine, di coglionaggine, diciamolo una volta per tutte. Così Tommaso e Stefania si ritrovano, per colpa non solo loro, a veder naufragare il loro rapporto, se non fosse che....

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Casomai è un buon film: affronta il tema con una sua certa originalità visto che non segue la corrente della "commedia scorretta", quando in sostanza è corretta e conformista sulle direttive della comune idiozia e lassismo. Film coraggioso invece questo di D'Alatri, che intraprende una strada di riscoperta dei sentimenti, di sostegno alla coppia, perché come dice un noto genio: "La vera libertà sta nell'essere in due"

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