giovedì 10 settembre 2015

KAAN PRINCIPE GUERRIERO di DON COSCARELLI

Non è proprio il mio genere, quindi evito di fare lo splendido e di declamare tutti i tipi di sottogenere fantasy che potreste trovar in questa eccellente pellicola. Fate voi che conoscete meglio le regole, i personaggi, le tematiche. Io mi sono gustato un buon film, che peraltro ha note di originalità all'interno del genere "piccoli conan crescono". Credo per il fatto che in cabina di regia vi sia un autore come Coscarelli, il quale contribuisce sempre a portare il genere un po' oltre, nonostante rispetti le regole e gli stereotipi. 


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Il film narra le vicende di un prode guerriero, sopravvissuto al massacro del suo villaggio, in cerca di vendetta. L'uomo ha come fidati amici una pantera, un'aquila e due furetti. Si, si, fa tanto: ci sono due coccodrilli...Ma è resa benissimo questa unione tra uomo e animali, questo fatto di esser parte integrante di una Natura madre e matrigna che unisce nella lotta e nella sofferenza ( povero furetto) ogni essere umano.
Kaan è figlio di un re, meno male pensa fosse figlio di un dio, e il suo destino è quello di ammazzare il ferocissimo sacerdote a capo di una setta che spadroneggia nel suo villaggio natale. Costui si fa particolarmente odiare per via dei sacrifici umani che compie, donde a rimetterci sono i bimbi del posto.
Salvato da morte certa, il piccolo cresce. E si ritrova a doversi scontrare con il cattivissimo sacerdote.

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Volendo possiamo leggerci anche una denuncia contro certa religione, e ad ampliare per ben il discorso : contro la propaganda di qualsiasi fonte. Mi par evidente sopratutto in una scena: quando l'aquila salva la bimba destinata al sacrificio e Maaz, il sacerdote luciferino, dice che quello è un voler del loro dio. Prima aveva rotto il cazzo che il loro dio voleva mangiare bambini arrosto. Queste cose capitano anche nella nostra vita: ribelli che diventano terroristi, dittatori che ammazzano a destra e a manca, ma poi le loro vittime si vedono in giro sane e salve. E noi come quel popolo a farci incantare, per inerzia, debolezza.
Ma questa parte non c'entra nulla, sto allungando il brodo in quanto che ve devo dì? Che è un bellissimo film. Avvincente come opera avventurosa, i personaggi pur essendo dei "tipi" da film di genere, hanno un minimo di credibilità, personalità, niente di troppo complesso, ma quel minimo per farteli piacere anche come "persone". 
Coscarelli comunque è bravo a personalizzare il genere. Prende spunto dal successo di Conan, poi bisognerà che voi andiate a informarvi sui tempi di lavorazione chi è arrivato prima, chi dopo e tutte quelle cose pallose e serie, che lascio ai simpatici nerds. In ogni caso, e questa cosa l'apprezzo moltissimo, Coscarelli non si fa travolgere dal genere, non offre la regia, per quanto solida, di un mestierante, ma sa imporre una visione a tratti horror e leggermente ironica, piuttosto che celebrare il supermachismo dell'eroe di turno. Kaan, ma nella versione originale è Dar, infatti è un personaggio eroico, ma mai portatore di un messaggio di individualismo esasperato . Non è mai l'eroe che fa tutto da solo usando forza bruta e cieca ossessione per la morte e punizione dei nemici. Questa presenza continua degli animali, l'amicizia che lega con altri personaggi, lo rendono eroico in un contesto di unione, fratellanza, rendendo ancor più eroiche e spettacolari le sue gesta.
C'è il dramma del figlio non riconosciuto dal padre, del destino che comunque non tiene conto dei tuoi sforzi per sfuggirgli.
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Kaan è il piacere di una visione cinematografica di genere che tal vuol rimanere. Non offende la nostra intelligenza di spettatori indisciplinati, mantiene sempre alta l'attenzione, ci fa tifare per i nostri eroi e poi: voglio un furetto <3 div="">

Esistono due seguiti. Il secondo vede il nostro aggirarsi per le strade di Los Angeles, è diretto da uno dei produttori del primo capitolo, arrivando quasi dieci anni dopo. C'è sempre Mark Singer, ma insomma...
Godetevi questo primo e prezioso capitolo eh!

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