sabato 6 settembre 2014

FREAKS di TOD BROWNING

Cosa scrivere che non sia già stato scritto diverse volte circa codesto sublime capolavoro? Nulla, sicché si preferisce rimanere su una semplicità essenziale , esponendo e ripetendo cose già sentite e lette.
Si,è una pellicola "maldetta e dannata", censurata e martoriata. Tanto che dagli originali novanta minuti si sono salvati solo sessanta. E la cosa più triste è che il materiale tagliato è andato perso del tutto.




Cosa hanno di così osceno queste persone da aver creato tanto scompiglio,scalpore,scandalo? Sono dei veri freaks. Non ci sono trucchi, non c'è la finzione scenica ,ma la loro carne e le loro ossa:la loro vita. Forse è proprio questo che non vogliamo e sopportiamo di vedere.
Non è tanto il film in sé ad appassionarmi e ad interessarmi, per quanto sia una notevole storia d'amore a tratti- vedi Hans e la sua compagna, in particolare la scena commovente del tentativo di costei nel fare riaprire gli occhi sulla triste verità ad Hans- e di vita quotidiana con un finale inquietante come pochi, quanto il suo effetto su di noi.

Il cinema ha sempre l'alibi a portata di mano che sia tutto una finzione. Per cui ci sconvolge,ci fa stare male,ma poi torni a casa e ti dici:" Va che erano trucchi! Mica veramente è quel mostro. Non esiste nella vita vera." e così alla fine torniamo a casa con un incubo in più, ma rassicurati che sia solo immaginazione e trucco cinematografico.



Cosa che non capita con codesta magnifica pellicola. Loro esistono. Sicché sei per forza costretto a ragionare sui due cose: 1) ma io come mi comporterei se dovessi trovarmi in mezzo a costoro? 2) che vita hanno vissuto e quanto hanno sofferto queste persone?

Perché la forza assoluta di questa opera è proprio la rappresentazione del dietro le quinte circensi, del quotidiano,queste immagini di vita vera e solitaria che però trova una sua forza e ragione di essere nel senso di comunità e di difesa del proprio simile che hanno i freaks. Con i loro amori, il disprezzo di chi si reputa normale, il tutto mostrato con affetto e partecipazione reale.



Ecco:la normalità . Esiste? Forse si. Ma se anche fosse così, ci si dovrebbe domandare:" un freak che ama e che cerca negli altri un po' di affetto,senza condannare nessuno è veramente meno normale di quelli che sono "normali" e passano la vita a disprezzare e deridere i diversi o i deboli?"

Nel senso per me è molto più contronatura uno delle sentinelle silenziose con la loro omofobia bigotta che una coppia gay. Sono molto più mostri orribili certe persone normali che sfruttano la prostituzione minorile che degli scherzi della natura.

Eppure io nella normalità ci credo,e aspiro ad essere una persona normale: una casa,una famiglia,dei figli. Cose quotidiane,solide. E guarda caso sono anche tutte quelle cose a cui aspirano quasi tutti. Al di là del sesso,religione, "razza".



Freaks ha bisogno anche dei cattivi un po' tagliati con l'accetta e stereotipati, che sono Cleopatra ed Ercole, funzionali a una pellicola comunque di genere e per il bellissimo finale nella notte e sotto la pioggia,quando la
sacrosanta punizione dei freaks colpisce i due farabutti ,causa il tentato omicidio di Hans. Una delle scene indimenticabili,come quella del matrimonio con quel grido: "One of us!" che mette ancora oggi i brividi..

Nondimeno è proprio il sotto testo sul confine normalità- aberrazione , i freaks e i loro sentimenti, la condivisone di una vita con altri detti " normali", che mi affascina sempre e mi conquista.
Perché il cinema non è solo tecnica o quello che vediamo sullo schermo,ma sopratutto quello che ci trasmette e le riflessioni che ci impone., i sentimenti che ci commuovono . Freaks è tutto questo.

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