giovedì 10 luglio 2014

LE WEEK END di ROGER MICHELL

Il tempo che passi a cercare cose interessanti, inebrianti, le millantate imprese di eroici condottieri, lo distogli dal tuo doveroso interesse per quella che è la più grande avventura del genere umano: le relazioni.
Individualista scontento anche nella fantasia, che non porta notizie buone. Perché cerchi sempre di snaturarti, di avere donne e fama senza corteggiamento,innamoramento, lavoro. Così sei infelice e ti occupi degli altri per portarli al tuo livello. Non cresci perché incapace di farlo e te ne vanti. Ti costa poco nasconderti dietro un cinismo da social network, l'atteggiamento strafottente da bimba , bimbominkia.. Per inerzia poi ti sposerai, con un'altra che aveva un giorno libero , verso il fine settimana. E ricomincerà il ciclo delle pirlate, ciclo che non conosce menopausa, quindi...

Quindi evitate di tornare nei luoghi del delitto , più precisamente: Parigi, luna di miele atto secondo.

Il dramma è in agguato.




Vogliamo fermare il tempo, quando sai benissimo che è esattamente il contrario. E rivivere come la coppia inglese di questo film, una parte della tua vita che non ti appartiene più non è cosa saggia. Tornano i fantasmi del passato, le illusioni politiche, le libertà selvagge e sciocche della beata gioventù,e ti ritrovi anziano, senza lavoro, con poca voglia di sorridere,anche se cerchi di far di tutto pur di non abbandonarti.  Tua moglie invece è insofferente, inacidita, sarcastica, forse anche per difesa. Forse perché la vecchiaia, caro mio è questa cosa qui.
Tu cerchi di fare sesso, non tanto per l'atto in se,ma per aver un contatto umano, una rassicurazione che comunque sei ancora vivo, e lei lo rifiuta. Con tutte le buone ragioni. Forse perchè a una certa età codeste cose sono seccature. Come se una carezza, un abbraccio, l'unione dei corpi sia altro rispetto all'affetto e all'amore.



Di quel primo viaggio non è rimasto quasi nulla. Cambiato il vostro hotel, cambiata la città, cambiata la vostra vita. Cominciano a venire a galla i rancori sopiti da una vita. Spesso non c'entrano nulla gli altri. Ma l'abitudine a vivere con una persona ce la rende estranea, almeno per chi è convinto che l'amore debba esser qualcosa vicino alle canzoni, ai film e non a un dolcissimo : "mi passi il sale?" L'amore si costruisce nelle piccole cose e gesti, quelli che solitamente vediamo come elementi negativi.

Così questi due si ritrovano quasi estranei, sicuramente lontani.Non tanto per la loro relazione in crisi, quanto per il tempo bastardo che ti porta il conto. Le allegre scorribande ribellistiche, si trasformano nella noia da borghesi smarriti. Il tempo tanto mitizzato, si scopre essere stato un interminabile balletto di intenzioni alte e impossibili da realizzare. L'insoddisfazione prende il nome di morte . E tu muori solo.



E non muori solo tu. Muoiono anche i sogni, le aspirazioni, le soddisfazioni, i " domani farò , domani sarò", le attenzioni per l'altro, che piano piano diventa quel mobile che si sposta da solo di stanza in stanza.
Parigi indifferente assiste alla loro storia di coppia in crisi,ma sopratutto di generazione e persone che non sanno invecchiare. Non si deve invecchiare, non si deve fare i conti con la nostra vita, mai . Andiamo avanti con fantasia,sogni, disimpegno o impegno alla moda. Vai!

Lui tenta in qualche modo di costruire ,reinventarsi. Nonostante abbia paura e si senta un fallimento. Lei invece getta la sua rabbia sul suo uomo. In quanto lui è l'alibi comodo per non affrontare i suoi errori, mancanze.  Sono modi diversi di affrontare l'ultimo periodo della loro vita.
 La vecchiaia è crudele, non è facile da affrontare. Per questo si dovrebbe invecchiare insieme a qualcuno.
Per non abbandonarsi a inopportune tristezze, per sapere che comunque è valsa la pena



Così mentre si passa il tempo ad affondare piano, ma evitando di far rumore, per non disturbare, ecco arrivare un amico.
Uno di quelli che sono anni che non vedi,e che ti porta , (con la sua giovane e innamorata moglie, i suoi amici che contano, i libri milionari, una carriera di scrittore di successo), un bel carico di madonne assortite. In quanto comprendi subito che il tuo talento , la tua passione, non ti ha mai portato da nessuna parte

Ritorna prepotente il tema del tempo che passa, di tutte le bugie che quel bastardo ti ha detto mentre moriva un anno " che farò grandi cose" e rinasceva nell'anno del " vedrai che è la volta buona" . Ma non è mai successo nulla.
 E sarà proprio durante una festa a casa sua che esploderanno i dissapori, le frustrazioni,ma anche che farai scoperte sensazionali.
Ad esempio: parlate! Raccontatevi, dite le vostre paure e gioie.

La vita non è così scontata, tanto per dire. Noterai che il tuo amico scrittore di successo, si senta un fallito. Uno che si è venduto, uno che ha avuto fortuna, uno che si attacca all'entusiasmo della gioventù a tutti i costi.



Alla fine i sogni non ti tormenteranno più, i ricordi saranno tali, e si possono anche ballare. Per sconfiggere una vita amara , che non cambia,ma perlomeno non ci cambierà, non ci rovinerà.


LE WEEKEND, è un bellissimo film. Di quelli che piacciono a me, di quelli che girerei se fossi un regista. Amo l'umanità, guarda è più forte di me. Mi puoi avvelenare l'entusiasmo nei confronti degli altri quando e quanto vuoi,ma tornerò sempre a sostenere la fondamentale importanza di vivere con e per gli altri. Credo nell'amore e nei suoi incidenti di percorso, e nella forza delle relazioni umane. Questo film ti mostra tutti i problemi che incontrerai vivendo la tua vita. Cosa mi racconterò quando sarò anziano? Guarderò le mie illusioni in faccia? Tranquillamente? Avrò la forza di rimboccare le coperte a loro, per farle dormire il sonno eterno dei giusti?
E per te , amore mio, sarò come oggi che mi guardi con meraviglia. Facendomi sentire a volte così piccolo, con il sangue che mi trema nelle vene
Come affronteremo la vecchiaia?

Per questo trovo importante questa pellicola. Dice cose normali, non è originale, non promette super eroi mutandari , non spaccia ciniche risate e volgarità assortite,ma parla di noi. Di quello che ci capita.
Non esiste romanzo o film migliore della nostra vita, del quotidiano, della normalità.
 Opera che sia avvale di un trio di attori a dir poco bravissimi: Jim Broadbent è memorabile nella parte di un uomo che si sente perso,ma fa di tutto per stare a galla, Lindsay Duncan è alle prese con un personaggi anche sgradevole, ma umanissimo nella sua cieca rabbia, e poi Jeff Goldblum... Che tenerezza il suo personaggio di uomo di successo in crisi, il suo candore immutato e di protezione, verso i tempi andati.

Un grande film , che ho apprezzato infinitamente anche grazie agli orribili trailer di due stupide, idiote, volgari commediole americane.
Continuate a vantarvi della vostra idiozia, e lasciate il tocco leggero dell'intelligenza a noi europei !.

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