venerdì 11 aprile 2014

la porta chiusa

Sei fantastico! Non avevo mai conosciuto un uomo come te!!!!! Non vedo l’ora di vederti ! Tra venti minuti sono in stazione. Non vedo l’ora di incontrarti,amore!

“Anche io cara,sei la gioia della mia vita. Sono già arrivato e ti sto aspettando . Ti amo tantissimo”
Arrivato dove? Luca è ancora in mutande davanti al video del suo Windows  Vista. Ci metterà minimo  quaranta minuti per arrivare in stazione,  ma  il ragazzo ha una sua idea particolare circa il tempo.
“Tanto c’è tempo” Potrebbe essere il suo slogan, l’epitaffio, la scritta che ci dice tutto di lui. Grattandosi  la testa e alzandosi svogliatamente dalla sedia, stiracchiandosi , si dirige svogliatamente verso l’armadio. Forse ho ancora un po’ di tempo per vedere  i goals della Juventus   o un video porno. Il cellulare squilla : un messaggio.
“Che rompimento di coglioni!” Sussurra il ragazzo , andando a prendere il suo Nokia.  
“Ciao Luca, ti rammento che per lunedì devi presentare il tuo progetto,fondamentale per la nostra azienda. Non farci fare una figura di merda con gli americani!!!”
Ecco, ci mancava Matteo con i suoi messaggi allarmisti. Ma che cazzo! Lunedì è domani! Con calma , appena ritorno dal pomeriggio con Maria Maddalena,  butto giù qualcosa. Quanta  pressione, quanta premura! Tanto c’è tempo.
Saltellando su una gamba si infila i pantaloni , perde l’equilibrio cade e bestemmia.  Si veste  , alla cazzo di cane, e si avvia verso la porta.
Però quel filmato con la bionda vampira,sai mai….Magari il pomeriggio si mette bene e si possa concludere qualcosa.
Va a cercare nella sua cartelletta il filmato ,lo trova, si slaccia i pantaloni e comincia a masturbarsi, mentre sullo schermo una siliconata si monta un tizio e lo divora durante l’orgasmo.  3 minuti e cinquanta di secondi, Luca ha finito prima dei cinquanta: “ Dannazione,è proprio da tanto tempo che non faccio una sana trombata! “ Pensa infastidito. Corre in bagno a darsi una veloce lavata..  Il tempo è passato,il ritardo aumento di venti minuti.
“Ora andiamo va “ Pensa.   Deve anche inventare una nuova scusa,e solitamente le sue scuse si basano su un piano facilissimo: dare la colpa agli altri. L’ha sempre fatto in 35 anni di vita. Per ogni cosa che lui abbia fallito , c’era una persona , del tutto estranea ai fatti, che diventava il capro espiatorio della sua irresponsabilità  incapacità.
Lui però si sente una persona a suo modo responsabile e impegnata, da un po’ di tempo frequenta  il meet up  del M5s  della sua città.  E si sta interessando al fenomeno delle scie chimiche. Non ci ha capito ancora un cazzo,ma sicuramente c’è qualcosa sotto. Apre il portafoglio: la foto con Mingo e Fabio di Striscia la Notizia e quella con Belen ,gli rammentano che non ha prelevato nemmeno cinque euro! Doveva farlo ieri,ma poi erano sopravenuti degli impegni inderogabili …  Quali? Vedere il dvd ,preso con Tutto Sport, dei migliori goals di Del Piero e sicuramente un porno appena scaricato.
“Cazzo,che problema! Vabbè, dirò che non funzionava il Bancomat. Banche di merda !” Luca prende il suo portachiavi ,inserisce la chiave nella serratura della porta e con un balzo, per non perder troppo tempo, si avvia veloce  fuori di casa…
La botta alla testa lo rintontisce , facendolo indietreggiare e quasi cascare per  terra .
Cosa è successo? La porta è chiusa. Eppure.. Non aveva inserito la chiave nella serratura? Non aveva spalancato quella cazzo di porta? Non aveva forse visto il pianerottolo illuminato dalla luce del sole,caldo e afoso, di quel aprile straordinariamente rovente?
“L’ho fatto? Si… La chiave…” Ecco: che fine del cazzo aveva fatto la chiave? Non ce l’hai in mano? Si,l’avevi presa e l’hai inserita dentro la serratura e allora..dove cazzo è finita!
Eccola! Nel contenitore di plastica, con un vecchio adesivo di Star Wars . Vecchio ricordo dell’adolescenza.
Luca la riprende, dandosi del vecchio rincoglionito e ridendo divertito,vabbè mo infiliamo sta cazzo di chiave , ecco la serratura che scatta,abbassa la maniglia, la porta si apre,e…
Il dolore ritorna potente e penetrante in testa . La porta è chiusa.
“Cosa?” Luca non riesce nemmeno a formulare una domanda sensata. Ora ,da qualche parte, sente la paura farsi strada.  “Sto venendo a prenderti e ti mangerò!” La risata diabolica della Paura che si avventa su di lui con tanto di coltello,forchetta e una bocca avida di carne , lo scuote fino alle fondamenta .
La porta è chiusa.
Eppure l’aveva aperta, no? Le chiavi…
“No!”  Passandosi velocemente una mano sulla faccia,per asciugarsi il sudore freddo, Luca le vede: nel contenitore.
“No,un momento … Le ho prese cazzo! Le ho prese! Erano nelle mie mani!” Sente il cuore in gola e lo stomaco vuoto che pulsa terrore e paura,mentre la sua mente comincia a traballare … Sto diventando pazzo? Il ragazzo non vuole porsi quella domanda. Cerca di respingerla, di non formularla,ma la stronza si fa strada con arroganza nella sua mente: “ Sei diventato pazzo?”
Qualcuno ha riso.  Luca è sicuro: una risata.  Profonda,tenebrosa,come se chi ridesse avesse la bocca piena di sabbia.
“Chi è?” Urla il giovane. Nessuna risposta,solo un placido silenzio primaverile. Voci di bambini in cortile. Stanno giocando ,una litania, non capisce..Ma sarà qualcosa come “la macchina del capo” e cavolate simili.
Il giovane uomo si avvicina al contenitore. Prende le chiavi, le stringe fino a farsi male e perdere un po ‘ di sangue.. Poi le infila nella serratura e … Il cellulare suona
“Pronto?”Mormora il ragazzo
“Sei un bastardo! Mi hai fatto aspettare due ore ! Due ore ! Cretina io che ti ho aspettato,e sai perché? Perché ti amavo. Tanto,ma perché mi hai dato buca senza dirmi nulla, un messaggio?  Ora ho perso il treno per  ….”
“Maria Maddalena, sono a casa ..La porta non mi lascia uscire! Aiutoooo!! Per favore chiama qualcuno!”
“Cosa?”
“La porta non mi…”
La linea cade. Dannazione ha finito il credito! Avrebbe dovuto caricarlo,lo sapeva benissimo…
E ha rimandato. Come sempre.
Il cell suona di nuovo
“Mary,per favore…”
“Sei pazzo. Sei un pazzo furioso e mi hai anche agganciato il cellulare in faccia. Non ti voglio più rivedere”
Luca cerca di parlare ,ma sente il click della fine comunicazione. E in quel momento avverte il peso della sconfitta . L’ha persa. Per sempre. L’unica garanzia di vivere ,di cambiare stile di vita, di migliorarsi. Per sempre, per sempre ,per sempre. Persa.
Il ragazzo girando la chiave nella serratura piange. Prima silenziosamente,poi esplodendo in disperati singhiozzi dove paura,rabbia, impotenza, si mescolano ed lo avvolgono .
 La porta è chiusa.
Ha provato dieci volte. Deve chiamare un fabbro … Per dirgli cosa? “ Sono prigioniero in casa. La porta mi tiene prigioniero”
Di nuovo il cellulare: “Maria Maddalena,forse..” Luca si sente felice. Non tutto è perduto.
“Am..” Non finisce la frase
“Coglione pezzo di merda!!!!! Dove sei? Da lunedì che ti cerco! Sono tre giorni! Abbiamo fatto una figura di merda con gli americani! Si sono ritirati dal progetto. Progetto che dovevi present..” La linea cade.
“No! NO NO NO NO NOOOOOO!” Urla Luca. Scarico. Anche questa no,anche il lavoro no! “Ma cosa ha detto Matteo?” Son passati tre giorni da lunedi?” Come è possibile? Oggi è domenica.. E ora siamo già a giovedi o venerdi? Che giorno è?” Luca cerca il caricatore…L’ha lasciato a casa del suo amico Pietro. Doveva passare a riprenderlo, “ domani,tanto c’è tempo!”
Luca getta a terra il cellulare che si frantuma in mille pezzi. 
“Devo chiedere aiuto a qualcuno”  I bambini in cortile . Li sente giocare, stanno ripetendo ancora quella litania,poche frasi e semplici,quasi banali..che staranno mai dicendo? E a te che importa, ora! Chiedi aiuto!
Luca esce sul balcone e  li vede. Due maschietti e due bambine nei loro grembiulini della scuola. Saltellano allegri sopra un disegno rozzo ,fatto con il gesso sul terreno.
“EHI! EHI! BAMBINI!!! Presto! Chiamate i vostri genitori! Ehi,ascoltatemi! Smettetela di ripetere quella cazzo di filastrocca!” Sbraita Luca  .  I bambini si fermano e lentamente si girano ad osservarlo. Non li ha mai visti in quel palazzo . Chi sono
Poi riprendono a canticchiare la frase che ripetono da tutto il pomeriggio: “Chi del tempo abusa,morirà per volere della porta chiusa” Ripetono ridacchiando sadicamente.
Luca si allontana dal balcone,spaventato e sconvolto.  Con la coda dell’occhio vede il disegno in terra: è lui bloccato davanti alla sua porta. Solo che la porta ha una bocca orribile ,piena di denti aguzzi e la maniglia è una terribile mano uncinata.
Urlando entra in casa,inciampa,cade, si rialza. Urla senza sosta,la gola brucia ,come gli occhi per via delle lacrime.
La porta è chiusa,davanti a lui ….E ride. Ecco da dove arrivava quella cazzo di risata orribile e profonda . Quella risata cattiva, feroce,crudele: è la porta.
Il ragazzo lentamente si avvicina: “ Ti prego…Fammi uscire. Sarò un bravo ragazzo! Lo giuro! Rispetterò gli altri, mi darò da fare..” Piangendo e supplicando,senza farci caso sta avvicinando la mano alla maniglia ..
In men che non si dica,ella si lancia veloce contro la mano di Luca. Si apre mostrando 4 artigli affilati e subito imprigiona la mano del ragazzo squarciando la carne,tagliando i nervi, spezzando le ossa
Luca urla per il dolore,e poi si sente strappato da terra e trascinato verso la porta…Che ha una bocca orribile e denti aguzzi.
NOOOOOOO!!!!!! Solo questo riesce ad urlare

“Nooooo” Urla Luca e mentre il grido continua,si rende conto che è ancora vivo
Si trova davanti al video del computer. Si è addormentato. Il messaggio di Maria Maddalena,eccolo! Non è vero niente. Ride ,salta per la stanza. Vivo e pronto a riprendere una nuova vita. Il sogno,quel sogno  così vero gli ha insegnato che non deve perdere tempo e farlo perder e agli altri,anzi no..Nemmeno è il tempo,ma il rispetto degli altri.La responsabilità.
Luca , contento, corre a prendere le chiavi ,le infila nella serratura,gira la maniglia,apre la porta e…..
Il dolore alla testa , forte e penetrante, lo getta indietro. Cade.
La porta è chiusa.
“No, no..Perchè? Perché? Perché ? Per chééééé?” Luca a terra picchia i pugni sul pavimento. Sente le ossa delle mani spezzarsi,il dolore acutissimo,ma non è questo che lo spaventa… Perché la porta è ancora chiusa?
Poi asciugandosi le lacrime, con immensa fatica ,si alza in piedi e fissa la maledetta porta.
Nessuno può salvarlo,ormai lo sa.
C’è una sola cosa che potrebbe fare, l’unica speranza, l’unica salvezza possibile,c’è solo quella cosa da fare..Non altre . Non un esorcista,un angelo,una formula magica,no: solo quella cosa..
Luca comincia a ballare il tip tap.  


2 commenti:

hetschaap ha detto...

Il raacconto è ottimo soprattutto per il modo di rendere palpabile la tensione, per il senso di ansia e di ineluttabilità che riesce a trasmettere al lettore e per la splendida costruzione dei personaggi (il protagonista ma anche Maria Maddalena e Matteo) che diventano reali e memorabili immediatamente. È il talento speciale dei grandi autori :)

babordo76 ha detto...

megaloman è felice di questo commento ^_^