sabato 5 aprile 2014

HARD CANDY di DAVID SLADE

Esistono film che sono davvero complicati e difficili da recensire, pellicole che per temi trattati ti obbligano a una certa dose di sano equilibrio. A esser sinceri non è solo un problema del critico o dello spettatore,ma sopratutto di sceneggiatore e regista: le due figure principali,senza le quali bye bye cinema! Bè,credo che si possa scrivere di tutto, anzi si debba. Ma alla base di questa operazione si faccia di tutto per non scadere nel sensazionalismo dozzinale, nella semplificazione aberrante, nel pressapochismo disdicevole.  Perchè non credo sia giusto usare un tema scottante come attrattiva per la gente. Non amo che uno dica: andiamo a veder quel film c'è un tipo che molesta ragazzine e ci sono scene esplicite. Ecco,mi disturba. Almeno che questo tizio faccia quelle cose,ma la regia glaciale e quasi invisibile, renda drammatico quel momento non tanto per lo schock cinematografico,ma per lo squallore condannabile della violenza. Il pubblico non deve essere scosso dalla violenza rappresentata,ma sentirsi davanti a una vera azione schifosa di quel tipo. E destarsi, capire che le scuse non possano assolutamente essere considerate, nè le giustificazioni, nè altro tipo di discorso.
Mi dicono che le ragazzine oggi sono sveglie, dimostrano più della loro età,ma se tu hai 40 anni  e quella ne dimostra 18 è pur sempre più giovane di te,  E se sei sposato, caro mio, non devi mai e poi mai andare alla ricerca di " carne fresca".
La società si basa sulla regola,la regola è legge,e la legge infligge condanne. Non pacche sulle spalle. Quelle,magari, è faccenda di altre persone.


Stiamo divagando, un po' troppo. Bene: quale è la storia di questo film?
Una ragazzina chatta con un tizio molto più grande di lei, si sono conosciuti da quasi un mese, si sentono regolarmente. Come accade in questa epoca di amicizie virtuali.
Virtuali... Un cazzo! Io credo che questa definizione vada rivista e corretta nel tempo del precariato non solo sul lavoro,ma anche dei sentimenti. Talora l'amicizia virtuale riempie quel desiderio di comunicazione vera che non riesci ad avere con gente che sta al tuo fianco. Abbiamo certamente grossi problemi a gestire i sentimenti, le relazioni, siamo pieni di stupide ed egocentriche regole,ma non vedo che colpa abbia facebook o altri social network. La colpa del disastro attuale è nostra,non della virtualità che rispecchia quello che siamo.
Io sono una persona che crede ciecamente nei sentimenti e nelle relazioni,quando divento amico di qualcuno lo sono fino alla fine del mondo. Alti, bassi, distacchi,ma non dimentico, non lascio mai. Mai.
E i mezzi tecnologici attuali non fanno altro che farmi conoscere tante persone meravigliose. L'amore della mia vita , la donna che avrò sempre al mio fianco,la mia gioia di vita, l'ho conosciuta grazie a questi mezzi
Cosa vorrebbe dire questo film? Attenete ragazzine : incontrate il lupo cattivo se chattate alla cazzo di cane con degli sconosciuti.



Vero, può capitare anche quello. Ma prima? Prima che succedeva? Le amicizie erano tutte sincere e sentite? Le coppie si amavano senza mai tradirsi? Le bestie non violentavano gli innocenti? Certo. Perchè questa è una problematica, una negatività della natura umana. Purtroppo è così, quindi credo che il film dica una mezza verità,con l'intenzione di renderla universale. La pensate anche voi così?

Insomma i due si incontrano. Lei è sveglia,ma rimane una ragazzina,seppure- e questa è la scusante più disturbante e respingente- appare che forse stuzzichi l'uomo,ma questa cosa non è molto chiara. A me non sembra più di tanto,ma rammento di aver letto su facebook che scrivevano il contrario,mah! Strano il modo di vedere e comprendere un film o una scena,ecco forse questa è la vera magia del cinema,no? No,è una frase del cazzo,caro Davide..Dai,dai,vai avanti va...Che ti vedo in difficoltà!

Io?Ma quando mai..Bè,insomma.

Lei convince lui a portarla a casa sua, l'uomo ha un modo di fare che a me non piace. Uno della sua età non deve Mai trovarsi in compagnia di una ragazzina,almeno che non sia un parante o robe simili.
Arrivati a casa, scatta la trappola.
L'uomo si risveglia legato e verrà sottoposto a una serie infinita di violenze , sopratutto psicologiche, dalla teen ager. La quale è una specie di nipotina di Paul Kersey, sai : il giustiziere della notte!



Così la piccola si trasforma in una spietata e logorroica vendicatrice,ma il film diventa a suo modo un classico prodotto vittima-carnefice, prigioniero-aguzzino. Solo che di fondo si parla di un argomento pesantissimo come la pedofilia. Infatti di mezzo c'è anche la scomparsa di una ragazzina.
E così ti sembra che l'argomento sia un pretesto atto ad aizzare lo spettatore, gestito non sempre bene ,questa mi pare la pecca del film
Che però reputo abbastanza interessante. Sicuramente c'è un po' di coraggio,ma anche indecisione nel portare sullo schermo una storia simile.
Forse troppo estrema,pesante e allora non si esagera,anche se risulta assai disturbante in alcuni punti. Vedi la lunghissima scena della rappresentazione della castrazione. A me ha fatto davvero male, mi scosso profondamente . Fisicamente.
Poi però si tira a lungo con tanti dialoghi , i quali talora girano un po' a vuoto.Non dicono molto rispetto a quello che sappiamo.



Ellen Page e Patrick Wilson se la cavano molto bene,a mio avviso. Sopratutto lei. Sono personaggi sgradevoli, che suscitano poca compassione,anche se il nostro sostegno va alla fanciulla,ma il problema che sia una folle ci perseguita durante la visione
Ecco fosse davvero una folle,il film avrebbe anche centrato un problema grossissimo del nostro mondo: il giustizialismo tascabile.  Gestito e proposto dai media, dove grazie ad allarmismi e psicosi collettive si perde per strada la complessità dell'essere umano.
Meglio essere giudici,giuria,boia,magari con un televoto o un mi piace o un fai girare e condividi



Sarebbe stato veramente coraggioso, certo avrebbe anche fatto incazzare,ma era uno spunto interessante.
Invece è un film di torture, psicologiche per lo più, vendetta e insomma niente di memorabile per me.

David Slade sa girare anche bene, non dimentichiamo che ha diretto uno dei film di vampiri più belli che io abbia mai visto: 30 giorni di buio,  gli attori sono bravi e convincenti. La storia dovrebbe farci ragionare su tante cose e tratta un tema difficile e sicuramente importante
Eppure ...Cosa mi è sfuggito? Cosa non colto? A voi è  piaciuto?

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