giovedì 6 marzo 2014

IO SONO UN AUTARCHICO di NANNI MORETTI.

Tre milioni , dati dal padre e restituiti un anno dopo la fine delle riprese, quanto è costato il folgorante debutto di uno dei più grandi autori del nostro cinema: Nanni Moretti.
Precedentemente aveva diretto tre corti: la sconfitta,patè de bourgeois, come parli frate?  E scritto la sceneggiatura di un film : Militanza ! Militanza! Che , nelle intenzioni del giovane autore, doveva esser il suo debutto nel cinema professionale. Ma nessuno volle finanziare il progetto,così Moretti scrive un nuovo film , appunto " Io sono un autarchico"

Io sono un autarchico (film 1976).JPG


Seppure in fase embrionale troviamo tutti i temi, le ossessioni,le ambientazioni, del cinema morettiano. D'altronde lo stesso autore afferma che i suoi punti fissi sono: parlare di se stesso e del suo ambiente sociale,politico e personale, l'ironia sul suo ambiente e quindi sulla sinistra, l'auto ironia.
Cose che balzano all'occhio attento dell'appassionato anche in questo piccolo film che grazie al passa parola del pubblico è diventato un classico di quel periodo.( Peraltro insieme a Liquirizia di Samperi, sicuramente pellicola di altra spessore e importanza ma follemente anarchica e giovane nel senso di passionale , anarchica,libertaria, è uno spaccato stupendo sulla gioventù degli anni 70. Prima del riflusso e dell'abisso), proiettato per la prima volta al celebre Film Studio di Roma,il 14 dicembre del 1976,come ci rammenta anche Wiki eh, diventa ben presto una pellicola molto amata dal suo pubblico di riferimento- il più gagliardo perchè formato dall'italia migliore che non è sicuramente quella popolana del pane al pane ,vino al vino, ki ti paka, la kasta, i profexxoroni,noi siamo la gente il potere ci temono...insomma quella zavorra reazionaria lì- facendo conoscere un nuovo e interessantissimo autore a un pubblico di giovani che non si ritrovava nel cinema tradizionale e classico del periodo, negli autori che ritenevano già anziani o comunque in un certo senso legati a una visione borghese del cinema. C'era voglia e desiderio di nuovo,di azzardare, sperimentare,come oggi con quelli della mia generazione che da bravi innovatori si buttano nel nostalgismo facilone, nell'esaltazione revisionista di un improbabile passato glorioso del genere in italia e queste menate che mi fan prendere le distanze totali da costoro. Vecchi e appartenenti al passato già a 30 anni,maddo che soddisfazioni.


Quale  è l'argomento di codesta pellicola? Un canovaccio sulle giornate di un gruppo di ragazzi della sinistra extraparlamentare alle prese con l'allestimento di una  rappresentazione teatrale legata alla scena sperimentale.
Attraverso questo pretesto il ventitreenne Moretti mette in scena il suo mondo di giovane appartenente alla sinistra già ampiamente sinistrata e alla borghesia,facendo leva sull'ironia e il grottesco, ( l'allenamento in montagna prima della recita che si trasforma in un massacro), con affetto e partecipazione,ma senza nascondere difetti e mancanze.



Non manca l'attenzione al privato e le sue riflessioni sul finire delle relazioni,la coppia, la famiglia,visione nuova e distorta rispetto a quella del cinema dell'epoca . E sopratutto i suoi attacchi allo star system dell'epoca,in particolare i film della Wertmuller
Ecco io di Moretti amo anche questi attacchi virulenti,quasi fosse la copia originale di tanti ridicoli troll che cercano un momento di notorietà attraverso i blogs altrui,forze oscure di milano,ma non solo....

Perchè a ben vedere molte sue critiche non le condivido per nulla,come le sue idee politiche- il suo attacco allo stalinismo è davvero ridicolo-ma gli riconosco la statura del grande autore e le sue invettive e riflessioni sono sempre puntuali,ficcanti,interessanti,certo..Devi anche comprenderlo,altrimenti rimani con i mutandari allo sbaraglio, che forse loro ti salvano dalle forze oscure che complottano contro la gggente  servendosi dei perfidi Radical Chic,questi mutanti,questi cospiratori,che tramano nel buio e sottomettono IL POPOLO,il quale vuole solo rimanere ignorante e livoroso,rosicone. Come i popolan chic in generale.



Sicuramente dei film di Moretti questo è il più datato,e non possiede certo la profondità assoluta e devastante di Bianca, (il suo quarto film . Opera di svolta nella sua cinematografia e capolavoro indiscusso della cinematografia italica),nondimeno è pellicola di un certo interesse per tutti i morettiani e morettiane,anche per quelli che come me a un certo periodo della loro vita l'hanno ampiamente criticato, per accorgersi poi che i duri e puri contestatori del suo cinema, sono anti comunisti liberali di sinistra messi peggio di questo straordinario autore.
Il Migliore- in senso togliattiano anche- della sua, e non solo, generazione

2 commenti:

hetschaap ha detto...

Sull'autorialità di Moretti non ci piove, nel senso che è indiscussa ed indiscutibile. Poi che possa piacere o meno è un altro discorso. Pur non avendo ancora visto questo film riconosco a Moretti un percorso cinematografico sempre di alto livello con una prevalenza assoluta dei contenuti sulla forma. Il suo cinema contiene in sé un'urgenza narrativa che non si limita alla mera ripetizione autobiografica di cliché (come potrebbe apparire ad uno sguardo disattento)ma diventa sempre critica sociale e, spesso, politica. Il cinema di Moretti è un cinema che ricerca e costruisce continuamente un'identità, quella del suo autore, con una lucidità ed un'autoironia assoluta. Per questo quando si parla di Moretti è necessario usare il termine autore, molto più calzante che quello meramente tecnico di regista.

babordo76 ha detto...

si,d'altronde lui stesso, nell'intervista, dice di non amare il virtuosismo tecnico. La sua filmografia è un viaggio nell'Italia attraverso un personaggio che si evolve con il tempo che passa e i cambiamenti sociali