lunedì 3 febbraio 2014

RIFLESSIONI INDISCIPLINATE PT 4

Ci abituano al peggio. Da anni ormai veniamo istigati a dar uno spettacolo indecente di noi stessi, formati con ostinazione ad alimentare viziosamente e stancamente un brutto carnevale di espressioni volgari,comportamenti abominevoli, di pigrizie acide nel confronto dell'altro e dell'oltre. Tutto semplificato da una battuta cattiva, di pessimo gusto ostentato. Perchè attraverso questo : Io Vivo, Io sono. L'hanno anche mascherata bene: lotta al moralismo e bigottismo,e come sempre accade nel nostro paese,mentre tu ti ubriacavi di pessimo ribellismo avanzato da anni nei magazzini dell'idiozia, ecco che spunta la nuova reazione e il nuovo bigottismo Più tecnologica e democratica. Non c'è nessun complotto dietro alle tue parole in libertà ,all'ostentazione selvaggia con cui - per far notare al mondo che esisti- devi vomitare odio e aizzare la tifoseria più becera su ogni argomento.
Si,penso che tutto sia nato negli anni 90, in quei magnifici anni nasce una figura che spesso viene dimenticata, preferendo prendercela con il cattivissimo radical chic- figura mitica e mitologica di cui non si hanno effettive tracce- cioè : l'intellettuale scomodo e senza peli sulla lingua. La sua "scomodità" però è tutta interna al sistema e infatti non se la prende mai con il padrone del vapore,ma con i sottoposti e maltrattati  e se vedi bene di peli sulla lingua ne ha. Fin troppi,come i padroni che serve.
Si scatena così l'idea che una cattiveria urlata e indirizzata contro tipologie altre e deboli,sia giusto. Magari facendo leva su temi come: tu paghi,lavori e quelli vivono alle tue spalle. Così avrai milioni di pecoroni pronti a belare contro il nemico. Finito lo stato sociale,finita la coscienza popolare e la lotta di classe fatta sparire dalle agende politiche , è rimasto un popolo bambino spaventato e isterico. Così cosa possiamo fare ? Costa pochissima fatica lasciare che la gente segua la sua frustrazione e rabbia,manipolandola e spingendola contro quei residui bellici che infastidiscono la navigazione nel nostro regime capitalista.
Anzi la costruzione dei movimenti populisti si basa esclusivamente sul distruggere l'opposizione dall'interno. Nel senso che questi movimenti si mostrano,palesano,presentano, sempre contro qualcuno o qualcosa avvertito - giustamente- dal popolo come nemico. Ma mai come elemento di rottura con il presente,bensì come continuazione attraverso falsi conflitti con le altre forze, accendendo gli animi e spostando verso il basso lo scontro e la critica Anzi ogni movimento populista che si rispetti deve negare la critica. Anzi l'esercizio critico e di giudizio viene del tutto snaturato quindi si userà per ripetere in campo spesso artistico valutazioni falsate da un soggetivismo becero e ignorante , di frasi ad effetto e chiuse a ogni proseguimento del dibattito.
Ogni forma di ricerca di cultura sarà stigmatizzata con il termine intellettualoide, radical chic ,e quindi contro il Popolo. Il  quale tutto sa ,vede, conosce,non ha bisogno di istruirsi,costruirsi, no..Troppa fatica,meglio vivere di sciocchi luoghi comuni e rabbie povere,sterili,frustranti.
La televisione e il cinema daranno grande cassa a queste cose. Storditevi con un divertimento elementare,basico, con gli eroi dell'informazione che vi faranno credere nelle cure miracolose sfruttando ignobilmente e schifosamente i deboli,vi faranno credere nella Spectre cattiva  e nella onestà assoluta del popolo. Comodo e pratico.
La morte della ragione e della ricerca di miglioramento umano e culturale genera più mostri rispetto al sonno della ragione di Goya.

Questo discorso è possibile perchè è stata anche indebolita la funzione educativa e culturale delle varie forme di arte industriale- quindi prodotti fatti per incassare, ma lasciare un qualcosa in più per gli spettatori ,non necessariamente lo spiegone d'obbligo,ma lo spazio per agire,attivarsi,riflettere su cosa abbiamo visto- per lasciare spazio alla faciloneria della risata grassa, becera,eppure tranquillizzante,anestetizzante. Un popolo che non esiste in una nazione che non esiste,magari con preti e poliziotti sorridenti e buoni.
Non c'è conflitto,non c'è crescita. Perchè uno stato si può dire democratico quando queste cose sono presenti con scopi di miglioramento della popolazione e quando c'è una struttura,una classe , di gente erudita al servizio del popolo,per farlo evolvere e strapparlo dall'inedia della ferocia del povero contro povero
Ma come ben evidenzia il film di Sorrentino :La Grande Bellezza, in occidente e in particolare da noi in Italia, questa classe illuminata  e aperta agli altri non esiste più . Non trovi più il Pasolini che canta le periferie, non trovi più i Volontè e i Petri che narrano l'epica amarissima del paese, i Rosi che con freddezza documentaristica ci descrivono i mali del paese.

La campagna di odio populista dalla politica è arrivata, anzi tornata, allo spettacolo,arte ,cultura e quindi cosa succede? La stessa molle casta di borghesi deprimenti si trasforma in popolani sempliciotti e bisognosi di lazzi e strazi. Quindi ecco la spazzatura intellettuale di quelle zone dei salotti della roma bene. Che se negli anni 70, Lizzani lasciava affogare ,eliminandola dalla faccia della terra,nel bellissimo film di Sorrentino: ballano,si drogano,spendono 700 euro in chirurgia plastica e deliri da santone dei chirurghi plastici,naufragano nella volgarità,accidia mentale e morale.

Quanto è spaventoso e doloroso il Vuoto che questa opera mostra benissimo ? Come pretendiamo di educare la gente a usare meglio la loro testolina quando scrivono su facebook e sui blogs, come pretendiamo di dar peso e sostanza al senso critico e di giudizio partendo dai nostri blogs,quando in sostanza non c'è nemmeno uno straccio di guida culturale-politica credibile?
Come far capire che l'insulto sistematico e ripetuto,sghignazzare invece che motivare ti rende un pirla e basta?
Che non combatti la casta e non migliori te stesso se segui i guitti improvvisati, i seminatori di odio reazionario?

E come miglioriamo il dibattito tra noi appassionati di cinema se non usciamo dal circolo vizioso del " nuovo capolavoro" , di questo assolutismo ridicolo e senza senso. Che non vuol dir adagiarsi sul discorso del cinema onesto e dell'esaltazione dei mestieranti,ma semplicemente della riscoperta del buon cinema, di quel cinema medio fatto bene e con cura,cose da dire. Quando smetteremo l'attacco livoroso e personale contro il regista e non la discussione sulla pellicola? Quando nella nostra vita pubblica e nel confronto con gli altri eviteremo il tifo?

Non si nasce imparati,ma nel corso della vita dovremmo migliorarci. E il miglioramento ora è gettare nel fuoco l'ignoranza reazionaria, la pigrizia acritica e caciarona, le battute volgari contro chi appartiene a un altro sesso,altri gusti sessuali,altre provenienze . Qualche coglione parlerà di buonismo,non mancherà. Vi vorrà portare ai suoi infimi e volgari livelli dicendo che siamo tutti come lui. Si vanterà di esser sincero. Non dategli retta. Lui è solo un perdente che perde male  la sua dignità umana. Più piccolo di un escremento di moscerino 

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