domenica 9 febbraio 2014

LA PRIMA COSA BELLA di PAOLO VIRZI'

Il finale ci è noto. Lo abbiamo sempre saputo, forse anche da piccini , solo che non riuscivamo a identificarlo e spiegarlo con parole esatte. Ma la morte ci accompagna sempre. Unica certezza di una vita che oggi , sopratutto , ci appare precaria in tanti , troppi , campi.
Per cui tu lo sai che un giorno perderai i tuoi genitori. Si,hai presente ? Quelle due persone che vivono in casa con te. Quelli con cui forse parli poco, non so. Oppure le guide preziose, quelli che ti hanno dato degli insegnamenti che oggi non valgono un cazzo,ma chi se ne frega va bene così.  Però il fatto di sapere che moriranno non ci abitua al dolore della scomparsa, del dopo.  Li abbiamo contestati da giovani, ne prendiamo i difetti e debolezze da vecchi, è tutto qui.
Un "tutto qui" però che pesa , che è legato profondamente alla nostra vita, ai nostri ricordi. Paolo Virzì filma un film decisamente riuscito e importante su questo tema.
Anna è una donna piena di vita, e totalmente disarmata davanti ad essa. Per questo compie azioni spesso sbagliate e si ritrova nei guai, sopratutto con il marito Maresciallo dei Carabinieri e con la sorella. Con lei sempre i suoi due figli Valeria e Bruno. La prima spaventata e ingenua,il secondo chiuso e taciturno, più grande rispetto la sua età..E poi ci sono i tanti uomini sbagliati che la donna incontra e alla sua maniera ama. Ma non è una stupida, non è una persona cattiva,semplicemente certe non riescono a vivere dentro le placide abitudini del tempo e della società in cui vivono. Crescendo Valeria sposa un vigile urbano, suo primo e unico amore, bravo uomo ma totalmente fissato con il suo lavoro e Bruno lasciato ogni sogno di gloria come scrittore , finisce a far l'insegnante in un modesto istituto situato nella periferia milanese. L'uomo ha anche una propensione per l'uso delle droghe,insomma è un infelice.

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Tutto il contrario della madre che ha  una forza contagiosa e tenerissima, un ottimismo strampalato eppure così umano e toccante, una donna che ama cantare canzoni popolari del nostro invidiabile patrimonio artistico musicale. Per dare quel coraggio e quella forza,che manca a lei per prima.

Molti hanno accusato la pellicola di esser sentimentalista, ruffiana, e tutte quelle cose che le persone disfattiste,ciniche, no diciamo: quelli che ci devono informare della loro esistenza, ripetono a pappagallo su ogni pellicola. Dicasi ogni. Quelli che aspettano con ansia che vi siano scene scorrette, il finale negativo sempre e comunque,sai quelli lì insomma

Forse confondono un certo tipo di cinema dal volto umano, che dedica spazio e tempo ai personaggi che punta all'empatia tra noi spettatori e la gente che vediamo su quello schermo, con certe opere decisamente false e ipocrite spesso made in u.s.a e spesso ad opera di uno che so io,va! Non fatemi dire nomi eh!
Il confine è decisamente labile, non nego sia facilissimo cadere nel tranello della facile commozione,ma per me questo è il minore dei problemi. Trovo ben peggiore quelli che si nascondono dietro a un miserabile cinismo da 14 enni scemi,e ne hanno quasi 40 eh! Trovo che l'incapacità di commuoversi vedendo un film, sia ben peggiore



Questo film è prima di tutto un atto d'amore: verso la figura materna. Lei è la protagonista assoluta, ci viene mostrata con tutti i difetti ben evidenti e con la sua fragile,ma potentissima umanità. E poi arrivano gli altri,tutti descritti seguendo un certo rispetto per tutti i personaggi. Non ci sono veri cattivi e veri buoni, basti vedere la zia fondamentalista cristiana, severissima,serissima, e la confessione che fa al nipote Bruno. O il padre maresciallo che par il solito violento e invece mette in scena anche lui elementi di grande dolcezza.
Perchè è la vita, siamo noi. Mai buoni ed eroici, mai carogne fetenti. In bilico sul disastro e il capolavoro.



E poi c'è la morte, la malattia, l'abbandono che tutti un giorno conosceremo attraverso la fine dei nostri genitori. Eppure non si insiste sul pietismo e la scena ad effetto,ma si cerca in punta di piedi di mostrare cosa comporta nei legami con gli altri.  Quanto è ben descritto in questa parte il personaggio della madre,che fino all'ultimo continua ad aver quella sua sgangherata felicità, che sposa il vicino di casa scapolo,da sempre innamorata di lei e che si occupa di ella ora che è malata terminale.

La scena del matrimonio è bellissima, gente che ride,festeggia, la morte dietro l'angolo e il matrimonio della figlia che forse arriva  a un'amara conclusione.
E poi c'è Livorno :città magnifica ,passionale,sanguigna, rossa di ideale e d'amore.



Un gran bel film, recitato benissimo da tutto il cast,persino da Micaela Rammazzotti,che ammetto non mi ha mai convinto più di tanto,e invece qui è perfetta.  Per non parlare di Marco Messeri , uno scapolo dolcissimo che ama profondamente per tutta la sua vita una sola donna,che esempio stupendo di uomo lontano dai poveracci che spesso vediamo nella nostra vita.
Valerio Mastrandrea e Claudia Pandolfi nei ruoli di Bruno e Valeria da adulti sono davvero convincenti, donando grande empatia ai loro personaggi che difficilmente dimenticheremo,come la prova memorabile di Stefania Sandrelli

5 commenti:

hetschaap ha detto...

Film meraviglioso ma, si sa, io sono di parte. Ma è un film che parla di umanità perché ognuno dei personaggi è estremamente umano, ricco di difetti ma anche capace di slanci inaspettati. Perché l'umanità devi amarla e devi provarne sincera compassione per girare un film così. Perché in questa pellicola vince la vita. A discapito del cinismo e di chi tifa per la deriva dei personaggi che vede sullo schermo. Qui nessuno è vincente, in qualche modo perdono tutti di fronte alla vita che li disarma ma hanno la forza di vivere, anche sbagliando, anche pagando care le loro colpe ma non si arrendono mai e continuano a provarci, a cercare di ritagliarsi un brandello di felicità. I personaggi sono scritti benissimo e la recitazione di tutti gli attori è eccelsa. Io, ogni volta, resto stupita della mimesi della Ramazzotti con la Sandrelli. Si capisce che ha studiato a memoria i film di Stefania da giovane e ne ripropone la mimica e la recitazione in maniera perfetta.

babordo76 ha detto...

si,hai ragione: un film pieno di disarmante umanità.
Vera,per cui nessun eroismo oppure esistenzialismo forzato.
Hanno colpe e splendori come tutti noi.
La Rammazzoti stupisce tantissimo in questo film,davvero brava

Bruno ha detto...

Film bellissimo, gli attori ovviamente recitano bene, non mi ricordo un film di Virzì in cui ci siano cattive interpretazioni.

Anche il capitale umano è, a mio sommesso avviso, uno dei migliori film degli ultimi anni.
Abbiamo due grandissimi registi: Sorrentino, un genio visivo e metafisico, Virzì, un solidissimo artigiano, mago della direzione e della sceneggiatura.

hetschaap ha detto...

Sono d'accordo assolutamente con Bruno. Però, a questi due, aggiungerei anche Garrone, un regista che fa del grottesco un'arma potentissima per scandagliare la realtà e portare allo scoperto vizi e paure di questi fragili esseri che siamo noi umani.

babordo76 ha detto...

come dicevo ieri: non mancano registi validissimi. Virzì,non sempre perchè un paio di atroci cazzate le ha fatte, Garrone, Sorrentino, Vicari, Soldini.
Poi Moretti eh!