domenica 24 marzo 2013

LA VECCHIA E IL MORTO,(Racconto)




Seduto sulla sedia e con il gomito appoggiato sul tavolo Lo Straniero guarda il volto della donna anzian. Un bicchiere d’acqua che non riceve liquidi da molto tempo, il vociare degli altri ospiti, l’accento straniero diventato ormai famigliare degli A.S.A.

Da quanto tempo lavora lì? Dai tempi della Grande Crisi. Lui e i suoi colleghi rischiarono grosso quella volta. La vita veniva allungata, i vecchi non li riconoscevano più come loro accompagnatori,sfuggivano.

Qualcuno sulla terra , non sapendo cosa fare, si era messo in testa di farli vivere a lungo. Per fortuna avevano inventato le missioni di pace. Gli avevano anche detto: “ma perché non ti trasferisci là? In Afghanistan,Iraq,Libia,Siria, un mio parente è diventato ricco trasportando le anime dei morti nei magazzini che hanno in quei posti”



Questa era l’idea di Gianfranco, il suo migliore amico. Erano al bar,dopo un turno pesante. C’era stato un incidente in autostrada. Un pullman di ragazzini da ritorno di una gita scolastica.

“Non mi piace,Gianfranco. Non mi piace”Mormorava mentre beveva la sua birra.

“Cosa?”

“Troppi ragazzini. Non so cosa dire a loro, come spiegarli la faccenda del magazzino. Non sono pronti,cioè l’anziano è contento di finire lì. Ha vissuto una vita,ma questi..”

“Ti dovrebbero prendere in una di quelle commedie americane:La Morte Che Piange. Non sarebbe male vero?”

“L’eternità ti uccide di molti pensieri”

“Tu già ai tempi delle esercitazioni eri il più frignone del gruppo. Guarda che noi non dobbiamo altro che prendere quelle anime e metterle nelle casse in magazzino. Poi altri li caricano sul camion..”

“Lo so ,Gianfranco! Per il lungo viaggio”

“Ecco,giusto:per il lungo viaggio”



La vecchia si è mossa, andrà a sedersi in corridoio . Si metterà a fissare l’albero che si trova di fronte a lei. Oltre la grande vetrata .Anche lui prigioniero di quella struttura .Come lei.

“Scrivevo sai?”Improvvisamente la donna lo guarda in faccia

“Cosa?”

“Si,caro amico. Ero una scrittrice. Romanzi fantasy. Sai Regni Lontani,guerrieri,maghi. Credevo che quella fosse la nostra missione. Far sognare la gente. Perché poi non sogni più,vero?”

“Troppo lavoro,signora. Non dormiamo mai.”

“Ho tanti ricordi, ma non mi tengono compagnia. Niente affatto. I premi, gli anni passati in america, la casa al mare, le amiche. Alla fine la vecchiaia ti lascia sola con quello che sei:una persona fragile e incompleta. Non ho avuto figli,non ho potuto. Non ho voluto. Ho avuto qualche amante,ma soprattutto sai una cosa? Ho avuto sempre l’abitudine di perdere le persone per strada. Così senza motivo. Succede anche da voi?”

“Viviamo nel campo. Una casa di legno . Un tavolo . Sei brandine. Che poi come le dicevo non dormiamo mai,cosa le han messe a fare?Dicono per riposare. Sai a volte il lavoro è duro. Come quel maledetto incidente di due anni fa”Lo Straniero cerca nervosamente una sigaretta da fumare, da qualche parte dovrebbe averle.

“Mi accorgo ora che la fantasia mi ha dato molto: danaro e successo.Ma dimmi,cosa mi servono ora ?Qui?Sicuramente non ai lavoratori. Ormai le mie collane le hanno prese tutte. Ho forse qualche ammiratore?No. Si son dimenticati di me. Qualcuna, più giovane…Succede così,no?

Aveva ragione un mio caro amico, di molti anni fa. Chissà perché mi è tornato alla mente..Dopo più di cinquanta anni.Ne ho 84,vero?”

“Si signora”

“Cinquanta anni. Non mi son bastati. Sarà per la prossima volta,vero?”La vecchia abbozza un timido sorriso,come ad ispirare una risposta positiva allo Straniero.

“No. Partiremo insieme, poi la metterò in una cassa. Sigilliamo. Arriva uno, con il muletto e la carica su un camion:Il Lungo viaggio.”

“Per dove?”

“Destinazione Ignota.”

“Rassicurante. Davvero”Dice sarcastica la donna

“Non lo è”Risponde sbrigativo e senza cogliere l’ironia , Lo straniero.

“Quindi?Quello che ho perso non riuscirò più a recuperarlo?Non aprirò la mia locanda su qualche spiaggia dei caraibi. Non scriverò più,non…”

“Quanto tempo aveva a disposizione?Ha preferito fare altro .A lei è andata bene”Il tono è duro,rabbioso.

“Non pensa che io abbia anche il diritto di provare un po’ di malinconia,quantomeno?Parliamo della mia vita,giovanotto!”

“Ha vissuto per sé. Tenendo lontano da lei le persone migliori,fin da bambina non faceva altro che nascondersi nel suo fantastico e meraviglioso mondo. Crescendo,le devo rammentare …”Lo Straniero si blocca. Anni di terapia,cure, non sono cose belle da rimembrare agli umani,sono troppo fragili!

“Ero confusa,non sapevo chi ero. Le altre donne avevano figli e io come scusa dicevo che l’istinto materno non esiste. Non è un problema mio,e invece lo era. Certo,lo riconosco. Non ho mai avuto un buon rapporto con l’altro sesso e lo colpevolizzavo di tutto. Attrazione e ripugnanza,capisci?L’infanzia quello era un bel periodo. Assessuato ,deresponsabilizzato. Avevo i miei sogni e quando ho fatto fortuna con loro, ero convinta di aver trovato la mia serenità”

“Lei si è lasciata scappare tante cose. Si rende conto? Non accettava giustificazioni dagli uomini,ma quante volte lei ne ha abusato?Muri su Muri,abbandoni improvvisi e senza motivazioni…”

“Non riuscivo a ..Mi sembrava impossibile che io potessi essere veramente felice. Dico nel mondo reale. La famiglia,un uomo, la vita insieme..Ci ho tentato,ha visto!Lei..Lei ha visto vero?”

“Avrei voluto farne a meno!”Ride crudele Lo Straniero

“Anche l’America..Sa che oggi non la rimpiango? Ho scritto tante porcherie. Mi hanno pagato bene però e ho conosciuto tanti miei idoli.”

La donna si leva gli occhiali e con la mano sinistra si asciuga una lacrima che le scivola lungo la guancia.

2



Monza.

Largo Mazzini con le sue automobili,la gente che procede per via Manzoni o Corso Milano.La fontana e il grande negozio della Feltrinelli

Hai passato gran parte della tua vita qui. Quanti libri e dischi hai preso?Troppi. Ogni tanto metti ordine nella tua biblioteca e discoteca. In ordine di genere autore. Vorresti dividere quei momenti con qualcuno. Ti è sempre venuta voglia di parlare con qualcuno,quando finivi un libro o ascoltavi un grande disco .Ma non c’è mai stato nessuno. E quella voglia prepotente forte violenta di discutere con una persona qualsiasi,ti moriva in gola. La sentivi bruciare prima che arrivassero le lacrime.

Per il resto la tua vita ordinata e solitaria non ti ha mai creato problemi. Passavi molto tempo su Facebook,avevi molti blog. Poi la gioventù è passata sullo schermo e una volta spenyo ti sei trovato con il viso di un vecchio.

E così sei morto. Ma..Si,perché c’è un ma, come tutti si erano scordati di te da vivo,così la Morte si era dimenticata di te.

Sei rimasto al mondo,ma senza vita. Per fortuna quelle balle sugli zombi non sono vere. Non hai bisogno di mangiare,non hai bisogno di nulla . Vaghi per la città, prendi il giornale,cammini lungo piazza Trieste. Corso Italia,passi giornate intere al parco.

Ti piace guardare la gente, in fondo hai sempre avuto fiducia nel genere umano. Non eri una cima,anzi se la mediocrità avesse un nome, molto probabilmente, sarebbe il tuo.

Volevi fare lo scrittore,ma eri mediocre. Non come quella tua amica, quella che poi ha fatto la scrittrice. Leggevi i suoi libri e guardavi i suoi film. Avresti voluto dire a tutti che era tua amica,ma non era esattamente così. Non ricordi più il motivo per cui non vi siete più sentiti .Molte cose sono capitate così ,nella tua vita.

Non sei mai stato uno che superasse i due secondi di pensiero veloce nella testa della gente. Curioso a pensarci hai avuto anche molti amici ,nondimeno..Si erano dimenticati di te.

Tu però lo sapevi. Non ti stupiva tutto ciò. Dopo la morte dei tuoi genitori e quella del cane,sei rimasto solo. Hai tirato avanti in qualche modo. Poco lavoro, ormai eri giunto alla fine. Hai venduto il negozio, una cifra ridicola. Non ti interessava però. Mangiavi una volta al giorno, al ristorante cinese in via boito oppure in quella pizzeria a Lissone. Ti piaceva la gente . Mangiavi e li guardavi. Le coppie, desideravi per loro anni sorridenti come quelli che vivevano in quei momenti tra un involtino primavera e un pollo con le mandorle.

Ti conoscevano tutti in quei posti,ma sai..L’hai provato anche tu:muore un cliente fisso e ti chiedi,ma chi cazzo era?Lo stesso è capitato a te.

Tu però sei ancora in giro e a lungo.



3

“Avevo molta gente intorno e sono stata con uomini e donne,sa?La turba questa confessione?Fatta da una donna di una certa età..Han voglia di dire il sesso..Riguarda i giovani e le loro esperienze,quando tutto ti pare nuovo ed eterno e importante. Da vecchi sono un altro stupido ricordo. Mi ricordo la mia casa,piena di miei libri e statuine dei super eroi. Amavo i fumetti,sai?Mi piacevano. Non ho nemmeno un ragazzino a cui regalare quelle cose. C’ero io e loro. Le mie cose. Le mie fottutissime cose..Cose,capisci?Libri,dvd,foto,tantissime…”



“Bloccano il tempo,non credete in questo?”Domanda distratto Lo Straniero

“Si,ma oggi…Non ricordo,sai?Chi sono quelle persone. Comincio a non rammentare nemmeno il mio viso,non mi riconosco più”La donna cerca di trattenere un pianto disperato

“E tutto sparirà,sa?O forse no. Magari un giorno qualcuno riscoprirà i suoi libri”

“D’altronde Virginia Woolf e Lovecraft..”

“Li ricorda lei e pochi altri,non si faccia illusioni. I dinosauri si sono istinti per quella faccenda di meteoriti e glaciazioni, voi per colpa della vostra ignoranza. La cosa non mi piace,perché l’altra volta avevamo avuto notizie ufficiali dai nostri sindacati:arriveranno delle nuove creature,saranno peggio di questi bestioni,ma saranno tanti e per tantissimo tempo. Ora invece,sa, siamo in crisi. Brutti tempi”



“Anche per voi?”La vecchia si sistema la vestaglia celeste pallido e con il piede destro combatte contro una buffa ciabatta a forma di coniglio.

“Si”

“Non so, meritavo una fine migliore non crede?O forse no. Il punto è:cosa rimarrà di me? “

“Un discorso retorico ,nella Cappella dell’ospizio. Poi niente”

“E quindi vivere… Vivere è stato inutile?”La donna pare angosciata da questa rivelazione

“Certo. Le ho già detto prima che voi siete semplice merce da spedire per il Lungo viaggio”

“E i miei sogni?Il successo?I giorni di gloria?”

“Signora,fate i figli per questo.Perchè loro possano ricordarsi di voi. Lei ha preferito nascondersi dietro uno stile di vita inconcludente, ha scelto le compagnie sbagliate, si è lasciata travolgere da tante sciocchezze e non ha mai affrontato i suoi problemi seriamente. D’altronde non è colpa sua,all’epoca andava di moda proporre modelli confusi…”Lo Straniero non conclude la frase perché la donna lo schiaffeggia

“Maschilista e reazionario! Lei vuole la donna madre,moglia,remissiva…Io non ero quel tipo!”

“Bene , meglio per lei. Ma guardi,quella donna laggiù. Vicino alla televisione. Oggi è venuto suo figlio, le ha mostrato le foto dei nipoti. Uno diventerà uno scienziato famoso. Eppure che vita ha fatto? Una casalinga,lei la disprezza vero?Non si è fatta rispettare .Ma lei e le sue isteriche amiche che rispetto avete ottenuto?Siete qui con le altre,ma senza visite. Senza nessuno. Ci pensi. Ora che non può trovare scuse. Lei non è una donna indipendente,lei è sempre stata una donna sola,anche quando si circondava di tante giovani ammiratrici e tanti avvenenti amanti. Lei non ha capito che molti di quei maschi reazionari,come li definiva, sarebbero stati ottimi mariti. Lei non tollerava la sua incapacità di affezionarsi a qualcuno, e preferiva prendersela con le madri.”

“Sono stata una donna molto amata,caro lei!Molto. Ho avuto amiche meravigliose, e la mia fantasia. Quante donne hanno scritto romanzi come i miei?Quante?Ho mostrato che non esiste una letteratura maschile o femminile,ma grandi libri o pessimi.. Ho…ho lottato per la parità e contro la violenza .Non sono stata inutile” La vecchia è incazzata come Kenshiro prima che prenda a mazzate qualcuno.



“Ma non erano sincere. Avesse avuto la possibilità di fare una placida vita borghese ,l’avrebbe fatta”Lo straniero estrae dal taschino del suo camicione a scacchi neri e rossi, un accendino.Fuma.

“Come non erano sincere?Ho lottato…”

“Ma quale lotta? Le chiacchiere di un gruppo di frustrati che gettavano le loro repressioni contro gli altri. Tenga legga qui”L’uomo estrae dalla tasca destra dei suoi jeans un pacco di lettere

“Uh…ma che razza di tasca ha?”Chiede divertita lei

“Speciale.Dipende da quante delusioni una persona si è beccata in tutta la sua vita perché ha scelto di rovinarsela” Risponde sarcastico lui

“Rovinarmela?L’hanno avvisata che il tempo è passato,che c’è stato il progresso nei rapporti tra le persone,che la società cambia?Io son contenta di averla aiutata a cambiare…”

“Stronzate,alla fine lei è solo un lavoro per me.E un nome su una lapide che sarà vittima delle ingiurie del tempo per questi qui. Legga le lettere,le legga bene..”

“Leggere?Come faccio. Anche con gli occhiali ,ormai ci vedo poco”

4



Che differenza c’è tra la vita e la morte. Le mani sempre gelide,anche in estate. Ti tieni lontano dai cimiteri, non ti piace ..Una sorta di richiamo,la voce dei morti o di quelli che tu chiami accompagnatori.

Li hai visti,li hai riconosciuti, ma loro non hanno né visto né riconosciuto te. Uno però ti ha mosso tenerezza e commozione. Un tizio alto ,capelli neri lunghi,viso scavato ,quello di un “uomo” taciturno e duro. Eppure hai visto il suo dolore. Lo hai riconosciuto. Non è più lui da quando si è occupato di quei ragazzini. Un accompagnatore con dei sentimenti?Strano.

Così hai scritto quelle lettere. Avessi trovato quelle parole da vivo,magari saresti stato un grande scrittore. Il tuo grande rammarico,la tua grossa delusione. Hai scritto tutto quello che dovevi scrivere e anche di più.

Poi silenziosamente le hai appoggiate sul tavolo dove mangiava quel tizio.Tra poco nel bar un uomo avrebbe avuto un infarto e lui era già pronto per accompagnarlo

Vi siete scambiati per due secondi gli sguardi. E vi siete sorrisi dolcemente,come se foste vecchi amici



La donna piange silenziosamente. Quelle lettere erano una splendida testimonianza sulla fragilità umana,sulle delusioni,gli errori,la futilità,in un secondo lei si ritrova senza più difese, senza nulla a cui attaccarsi vanamente. Eppure proprio quella fragilità e debolezza,quella insensata voglia di fare e rimanere nei pensieri degli altri,tutte quelle illusioni erano la forza assoluta dell’esistenza umana,accettare la sconfitta ,accettare la propria incapacità era un gesto liberatorio profondo,totale,magnifico. Quelle lettere parlavano di questo: una vita vissuta aggrappandosi ai sogni,alla voglia di migliorare,totalmente asservita alla mediocrità .Come molti.



“Ora credo che possiamo andare,vero?”Domandi timido alla donna

Lei alza la testa, non ti ha mai visto,non ti ha mai visto,solo una di quelle amicizie perse nella rete di rapporti virtuali e non reali.

“Bè,collega ci hai messo tanto”Ti dice lo straniero. Lo riconosci , è quello del bar.

“Lo sai benissimo anche tu,lo hai passato anche tu. L’addestramento è lungo,molto lungo. Prima una vita intera e poi anni e anni da morto .Ora però sono qui,sono il tuo accompagnatore ti fidi di me?”Chiedi sorridendo alla donna.

“Si,tu non eri un maschilista reazionario come questo qui!”Ribatte ridendo la vecchia.

Tu le prendi con leggerezza la mano e piano piano vi allontanate

Mentre ti segue sorridendo a lei pare di sentire nell’aria questa canzone ( http://www.youtube.com/watch?v=4QBmTHwR3hg)

Vede passare le altre ricoverate. Qualcuna ride da sola,altre piangono nascondendosi sotto le coperte,e vede parenti distratti,lavoratori annoiati,dottori stronzi,lei passa sicura ,sente nelle vene la vita scorrere ad alta velocità,le ride il sangue nelle vene,.e ci sono palloni colorati,coriandoli,i vecchi lo hanno capito ,sanno dove sta andando e ridono,la seguono ripetendo le parole della canzone : “ we can be heores,just for one day!”E a ben pensarci chi non lo è? Chi nella sua vita non lo è mai stato anche solo una volta,anche solo per sbaglio,anche senza volerlo?

Ora è fuori per strada. L’aria è fresca,dicono sia primavera. L’albero che per tanti anni le ha fatto compagnia ogni volta che si sedeva davanti alla finestra ora le sorride e abbassandosi portando un ramo verso il suo “stomaco” le fa un inchino

“we can be Heroes just for one day” Lo sente cantare dalla gente ferma al semaforo.

Lo sente cantare dalla gente che esce dale edicole,che va al lavoro,che riprende con la stessa identica vita. Quella che passa inosservata,ma che ha qualcosa di speciale, vivere la quotidianità e tutta la merda che ti piove addosso senza abbandonarsi,sperando di lasciare qualcosa. Ora vede un arcobaleno,scendere verso di loro.

Il suo accompagnatore sorride.

“Prima le signore”Ti dice . Titubante , appoggiando il piede destro su quei colori così vivaci cominci a camminare sul arcobaleno.

“we can be heroes just for one day

Stai cantando mentre il tuo accompagnatore ti porta in magazzino



EPILOGO



“Ciao!”Lo Straniero con la sua camicia a scacchi rosso e neri ti saluta calorosamente.

“Ciao,tutto bene?”Chiedi

“Si,e tu?”

“Devo portare questa cassa al camion che si trova all’uscita 1-78”

“Oh,come mai non c’è..”

“No,tagli al personale.L’han trasferito in medio oriente”

La cassa non è pesante. Era un bambino appena nato.

“Scusa,ma posso farti una domanda?”Da troppo tempo avevi voglia di farla

“Dimmi”Risponde il camionista

“Dove si conclude il Lungo Viaggio?”Sorridi preparandoti a sentire bellissime e magnifiche storie di pace eterna

“In discarica”

2 commenti:

Babol ha detto...

Hai appena vinto un Liebster award dalle mie parti, passa a ritirarlo u__u

babordo76 ha detto...

vengo!