sabato 12 gennaio 2013

THE ROAD di JOHN HILLCOAT

Ci sono film che vanno visti di sera,dopo mangiato e prima di andare a letto, (che per me significa solo dormire eh,vabbè èer me...Anche per voi perchè questo è un blog che raccoglie un po' di sventurati e sventurate allo sbaraglio,eh!),pellicole che ti conciliano con il creato e ti donano una pace interiore,una serenità diffusa,impalpabile,ma comunque oh:sei anche un po' felice.Un po'. Che la felicità è cosa da yankee, tu sei quello che sta in ombra e controlla che alle altre e agli altri,a quelli che vivono di scadenti fantasie ammmeregggane,di mostri e robot, non possa mai mancare quel pezzo assurdo e un po' sciocco-per te - di felicità. Dopotutto beate e beati loro che ancora e senza sforzo sanno emozionarsi o fantasticare come quando erano bambine o bambini. E quando sei bambino chi è la figura di riferimento della tua infanzia?I genitori. La madre o il padre.Quando uno è bambino o bambina è convinto , è sicura, che il suo genitore saprà difenderlo da ogni male.Ogni male:anche la fine del mondo.
Il film di John Hillcoat, un grandissimo regista che ci darà assolute e durature soddisfazioni al di là di quel che possa scrivere una critica screditata come quella odierna, ci racconta questo.Dal romanzo di Corman Macharty, la storia di un padre e un figlio che vagano senza meta in un paese devastato dalla fine. Camminano con un obiettivo assai vago: raggiungere il mare. Durante il viaggio incontreranno bande di assassini e cannibali,un mondo ormai del tutto disumanizzato .Quello che mi piace è che non ci sono spiegazioni. La fine è arrivata,come fosse sputata fuori dall'Altrove oppure il mondo è finito per vecchiaia,si è dissolto,portandoci nelle profondità di un'angoscia. Mai l'apocalisse è stata portata sullo schermo in  modo così atroce,deprimente,soffocante. Cioè cinema del Realismo e cinema Post Apocalittico, in un colpo solo:orgasmo multiplo per me.Unire due correnti cinematografiche da me amate alla follia in una sola storia,per me è il massimo.
Infatti è un film spiazzante,che usa le tipiche situazioni da genere post apocalittico,ma le tratta con massimo realismo..Le città sono distrutte e abbandonate,dando fisicamente il senso del vuoto assoluto.Una volta c'era la gente con i suoi sogni e debolezze,ora nulla.Le case isolate possono nascondere orribili segreti,oppure farti trovare per un po' del cibo,ma dura poco.L'orrore e la felicità svaniscono,travolti come siamo dalla nostra sporcizia,che questa pellicola ci fa sentire addosso tutta.Ti par di starci nei vestiti logori,nelle scarpe rotte,di sentire il freddo,la pioggia umida e pesante,la terra con la sua polvere. Ecco ,cara amica mia,come è la nostra fine. Niente spettacolarizzazioni,niente grandi avventure,niente incontri eroici. Il grigio di un cielo sempre in bilico sul far piovere miseria e crudeltà e una strada simbolo di viaggio,quindi di trovare qualcosa di nuovo che in realtà non ti porta da nessuna parte.Nessuna.
Però anche dopo , anche quando siamo naufraghi in un mare di guai e distruzione,qualcosa rimane.Noi non possiamo fare a meno di proteggere i nostri cuccioli,o i nostri amici,insomma abbiamo tutti qualcuno essere umano o animale che sia,per il quale siamo pronti ad affrontare un nuovo maledetto giorno,andare alla ricerca di cosa non sappiamo,ma la inventiamo per lui o lei.Inerzia di speranza.Quello che non capita alla madre. D'altronde la donna simboleggia la vita,la nascita,la speranza e in un contesto dove tutto questo viene a mancare,risulta più facile all'uomo sopravvivere.Riscoprire la parte animalesca,unendosi in branco per cacciare, o scappare e difendere il proprio figlio.Si,The Road è un film assolutamente maschile,la grazia e la leggerezza anche fisica del femminile è sacrificata al grigiore e alla violenza.
Il padre però ha suo figlio e lo difende da tutto e tutti,ma anche qui. Non scadiamo in stuporismi,sentimentalismi che io disprezzo totalmente ,perchè falsi.Cose idiote per idioti americani che ahimè qualcuno assume con leggerezza e soddisfazione.Non ci sono rallenty retorici- dio mio il postino che prende la lettera dalle mani del bimbo con una musica assordante e marziale,che schifo!-non ci sono smancerie o altro.Questa è la realtà nel mondo senza futuro.Un rapporto concreto,di poche parole,teneri gesti,Condivisione silenziosa.Non ci sono musiche epiche , non si cerca la lacrima facile,non è consolatorio,ma nemmeno cattivista e cinico.Perchè io odio anche quella massa di pirla che sui loro blog o nella vita si atteggiano a cinici contro tutto e tutti.Buffoni,se vivete male sparatevi va,sopratutto se sei un poser del cazzo come la tua tribù .Qui abbiamo invece un bellissimo equilibrio ,assoluto e totale.La disperazione esiste ,la respiri,tocchi,non scappi.Ma chi ti dice che non debba esserci anche altro?Chi ti dice che siamo perduti per sempre?Chi ti dice che non c'è una piccolissima possibilità?No,non ti dico per forza un  finale positivo, amore eterno,ricostruiamo la civiltà.Non questo,ma altri disperati come te,su una spiaggia che ti raccolgono per continuare insieme.Dove?Non si sa.
In questo contesto cupo,noi continuiamo ad amare e a sperare,non ti dico alla maniera odiosa e falsa dei spielberghiani,ma da donne e uomini normali.Io non credo alla fine,e se dovesse arrivare per me,che sia.La prendo tutta,amica mia,affinchè tu possa continuare alla tua età sognare di volare aggrappata a Falcon il drago de La storia infinita. Io ho smesso da tempo e forse non ho mai cominciato.Il mio immaginario è sempre stato violento e cupo,ma sai?Credo e spero nella nostra salvezza. Senza miracoli,senza vittorie,ma continua a camminare e seguila ,la strada.
Anche nel più tetro dei mondi troverai qualcuno con cui camminare.E questo,credimi, è davvero tanto.

4 commenti:

Bruno ha detto...

Un gran bel film, tratto da un gran bel romanzo, di cui mantiene al 99% descrizioni e dialoghi (scarnissimi).

Il regista è stato bravo a ricreare il mondo cartaceo di McCarthy, leggendo il libro me lo immaginavo esattamente come riprodotto poi nel film.

Nota di merito a Viggo Mortensen.

babordo76 ha detto...

si è un bellissimo film che descrive la fine come sarà.In più il rapporto padre-figlio non scade mai nel sentimentalismo e nel film non c'è mai del cattivismo da 4 soldi.Umano,troppo umano direi

MonsieurVerdoux ha detto...

filmone esagerato, forse a tratti un pò lento, ma può starci. Poi alla fine lascia comunque un messaggio di speranza, come dici giustamente. Spero al più presto di leggere il libro, mi attira molto, poi McCharty è davvero un grandissimo, forse uno degli autori viventi più grandi che ci sia!

babordo76 ha detto...

è diventato subito uno dei miei: mai più senza eh