domenica 8 aprile 2012

ALIEN di RIDLEY SCOTT

Chissà quale potrebbe essere la ricetta per girare il film della tua vita e non solo,visto che certe opere superano pressochè indenni il tempo e attraversano le generazioni,così lontane e diverse tra loro su tutto,ma unite nella passione per un film
Una di queste pellicole è chiaramente Alien,di Ridley Scott.Capostipite di una saga in quattro capitoli,disuguale nella resa filmica,ma epocale e fondamentale per la sua importanza nell'immaginario collettivo e per la storia del genere.
Il film scritto da Dan O' Bannon e Ronald Shusset,originariamente era stato affidato a un altro grandissimo autore cinematografico:Robert Aldrich.Sostituito perchè la scena dell'attacco alieno sul primo umano l'avrebbe girata semplicemente gettando al malcapitato attore della carne cruda in faccia.Anzi avrebbe detto:in fazza!Un duro Robert!
Così passa a Ridley Scott,offrendogli la possibilità di girare il miglior film della sua carriera.Il regista inglese sulle prime voleva che morissero tutti e che l'alieno simulando la voce di Ripley si dirigesse sulla terra del tutto ignara dell'apocalisse.Figata eh?Scartata perchè il regista è europeo,ma la produzione 'mmmmereggggana e quindi non si fa.Lavorazione che ha alimentato degli screzi tra Scott e il montatore contro il povero Goldsmith per via di pezzi della colonna sonora non utilizzati e per il riciclaggio di alcune musiche di un vecchio film di Houston:Freud,per commentare alcune scene.Il tutto non informando il musicista,testine di vitello per non dir altro sti cinematografari a volte.
Molti hanno cercato di trovare nella sceneggiatura tracce di altri prodotti che in un modo o nell'altro abbiano influenzato O'Bannon e Shusset,si parla del film Terrore nello spazio di Bava,ma sopratutto di un vecchio racconto di fine anni 30 di Alfred Elton Van got,quanto pare alla fine si è trovato una soluzione economica soddisfacente per le parti in causa.Gran parte del successo del film è legato sicuramente alla figura del xenomorfo,opera come sapete tutti dello scultore Giger,il quale aveva collaborato con gli sceneggiatori per la produzione di una trasposizione di Dune per la regia di Jodorowsky,(che per fortuna visto la mia avversione totale per il regista della Montagna Sacra). non è mai stata girata.Per la famosa scena della nascita dell'alieno dallo stomaco di John Hurt-mai cognome fu più profetico- pare che gli attori non sapessero cosa sarebbe successo,per rendere più naturale la reazione.
Il film è stato un grandissimo successo economico e commerciale ,tanto che persino oggi le varie versioni in dvd ,cofanetti,modellini,locandine,sono assai ricercati dai fans-che ignorano magara l'esistenza delle opere di von trier e yimou,ma per carità arispendi pe' sto alieneto bellobonoebambaccione-per segnare come questa saga nel bene e nel male,con i suoi pregi e difetti abbia comunque conquistato vastissime fasce di spettatori.A mio avviso quello che ancora oggi ci colpisce profondamente e che ha donato l'immortalità della pellicola,sono alcune raffinatezze estetiche dovute in gran parte al gusto del regista.La pellicola è in un certo senso un omaggio al sci fi degli anni 50,ma con una deviazione verso qualcosa di più cupo e radicale.Dove l'orrore nasce dalla contaminazione della carne umana straziata dalla potenza aliena,con scenografie che tralasciano un certo realismo fantascientifico in voga in quel periodo,per dare una svolta verso una sorta di pessimismo cosmico,smarrimento e solitudine umana.Un estetica gotica,di introduzione nell'inorganico di elementi organici-tipica ossessione gigeriana-che ebbe un peso totale sul cinema che venne dopo.Proprio questo elemento scenico,architettonico,visivo,rende la pellicola una vera e propria leggenda e lo pone notevolmente sopra ai seguiti-forse solo il 3 aveva una cupezza crudele degna di nota,il secondo invece è un notevolissimo passo indietro-unita anche alla composizione del cast.Chiaramente a beneficiarne fu sopratutto la carriera di Sigourney Weaver,la quale riesce a dar sempre spessore al personaggio di Ripley,ma non sono da meno gli altri attori:Tom Skerrit,che ci viene presentato con somma ironia come se fosse l'eroe tipico del film e invece crepa a metà pellicola,John Hurt un grandissimo attore inglese come Ian Holm,l'androide Ash,Harry Dean Stanton che ha collaborato con Lynch e Wenders tra gli altri,Yappet Kotto-che per molte e strane ragioni è un attore che stimo parecchiotto-e Veronica Cartwright.Andate su wiki e guardate le loro carriere.Un grande cast di straordinari attori-cosa che non capita con il secondo-personaggi ben radicati nelle regole del genere seppure tuttavia non macchiette-cosa che capita nel secondo-ma semplici esseri umani travolti da un nemico implacabile,in un ambiente isolato e claustofobico.E comunque vogliamo dimenticarci del gatto Jones?Il felino sarà uno dei sopravvissuti l'altra è chiaramente Ripley.La scelta di una eroina femminile è dovuto al successo di Halloween,in cui la protagonista è appunto una donna,e che donna:jamie lee jamie lee!
Bè,non c'è un cazzo da dire su codesto film che tutti conoscete.Pietra miliare,capitolo fondamentele,opera imprescendibile e imperdibile.

6 commenti:

Alessandra ha detto...

E che altro aggiungere! Un film che spacca di brutto e che rimane indubbiamente impresso a vita.

babordo76 ha detto...

certo,qui la parola capolavoro non è sprecata.Lo è per il modesto secondo capitolo

Babol ha detto...

Lo dovrei riguardare, perché l'ho visto troppo giovane per conservarne un ricordo da capolavoro.
Lo rammento vagamente scuro, cupo, noiosetto ed inquietante...

babordo76 ha detto...

riguardalo ora che sei una distinta signora british all'ora del cup of tea,ti piacerà!

MonsieurVerdoux ha detto...

opera imprescindibile è vero, e il tuo post direi che coglie tutti i meriti straordinari di questa pellicola. Io Scott non lo amo molto (esclusi proprio alien e balde runner) e il secondo film non l'avevo trovato malaccio, nel senso che l'impostazione molto più ammmmmericana e spettacolare di cameron avevano permesso di girare un bel filmetto coi coglioni. Però, certo, il primo alien è un'altra cosa, un'opera di una cupezza incredibile, tesa, alienante, con alcuni momenti fantastici (la testa di ian holm staccata dal corpo che descrive la bellezza dell'alieno, la nascita dal corpo di john hurt).

babordo76 ha detto...

rivisto aliens è figlio dell'estetica cinematografica di un momento preciso.Legato a quel periodo, di reaganismo battagliero.Il che vuol dire che il secondo è un film chiaramente ben fatto,ma non è oggettivamente possibile che sia meglio del primo,anzi si potrebbe discutere anche su quanto possa competere con il terzo capitolo che a mio avviso cerca di avvicinarsi al capostipite.
Aliens è la testimonianza di un periodo ben preciso,alien è testimonianza della bellezza del cinema nei secoli dei secoli.