giovedì 7 aprile 2011

LA LINGUA DEL SANTO di CARLO MAZZACURATI

Mazzacurati è uno dei miei registi preferiti.Pur riconoscendo a egli una certa debolezza retorica e moralistiggiante,ha una padronanza assoluta del mezzo cinematografico .Muove benissimo la macchina da presa,ha gusto e grazia per i particolari,i colori,le espressioni degli attori.Narra da sempre la sua terra il Veneto-regione che mi sta francamente sulle palle,ma che ha una bellezza potente ed evocativa.Non ci fossero i veneti sarebbe anche meglio.Questa cosa la penso anche del piemonte,della toscana,della Francia ad esempio.Vabbè ma son misantropo,dal cuore d'oro,ma pur sempre misantropo- raccontando le contraddizioni di una terra di poveri che diventa grazie alla tenacia e alla volontà di essi una delle zone più ricche dell'italia e non solo.Certo che i poveri arricchiti mostrano un attaccamento clamoroso al loro bene materiale e noi lo comprendiamo benissimo.Da qui partono certi comportamenti sociali,di settarismo,di egoismo,di perbenismo e di corruzione totale della morale e del sociale.Il leghismo è la naturale conseguenza.Un partito che difende non il territorio,ma il protezionismo di una parte di essa,quella dei signori.Notate ad esempio come il problema dell'infiltrazione mafiosa-cosa di più terribile per ilterritorio- non sia stata mai denunciata .Questi imbecilli erano in prima fila contro i temibili migranti,mentre i criminali si occupavano di costruire sul territorio.Macchiette squallide. In questo contesto nasce l'opera La Lingua del Santo.Un buon film con una parte centrale che gira un po' a vuoto,ma sostanzialmente riuscito nella sua rappresentazione poco edificante di un certo tipo di societàFilm che si regge per la bravura assoluta di due grandi attori come Antonio Albanese e Fabrizio Bentivoglio.Un giocatore di rugby a fine carriera e un ex venditore di penne travolti dai tempi moderni del benessere schizofrenico e della corsa folle al denaro ,alla posizione da esibire.I due ruberanno la reliquia di san antonio con dentro la sua lingua.Turberanno la loro terra e avranno tutti contro,ma la loro voglia umanissima di riscatto non si fermerà davanti a nulla.Un film che forse non del tutto riuscito,ma ha una forza trascinante e un'urgenza,una necessità di mostrare e dire certe cose tanto da renderla una di quelle pellicole che vanno viste,analizzate,discusse

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