venerdì 17 settembre 2010

IL LADRO DI BAMBINI di GIANNI AMELIO

Prima di finire nel romanticismo cretino dei Moccia,prima di finire nel borghesismo isterico dei Muccino,c'era una piccola oasi felice nel nostro cinema:quella di una cinematografia neorealista legata alla denuncia dei nostri mali.Quanti maestri!Da Petri a Lizzani,da Rossellini fino ad arrivare a Gianni Amelio
Grande autore-insieme ad Avati il mio preferito per quanto riguarda il cinema italiano-narratore di storie dure sul nostro paese.

Questa storia parla di infanzia negata e di ruoli stabiliti dalla/nella società ,una democrazia che però impedisce di fatto a chi è emarginato di risalire la china e che non perdona quelli che mostrano un po' di umanità
Una ragazzina e suo fratello devono finire in un istituto per via del fatto che la loro madre-la quale costringeva la figlia a prostituirsi-affidati a un giovane carabbiniere .Causa problema burocratico se li vede affidare senza saper di preciso che farne.Attraverseranno l'italia,scontrandosi con perfidia,bigottismo e cattiveria della cosidetta gente civile.
Un piccolo momento di grande felicità,sembra creare una sana amicizia,ma la realtà li sveglierà presto
Amarissimo film sulla nostra nazione e i suoi mali,sul confine tra bene e male,sulla desolazione sociale,il cretinismo qualunquista,la mancanza di umanità nei confronti dei più deboli
Uno dei migliori film fatti in italia

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