mercoledì 8 aprile 2009

UN TRANQUILLO WEEK-END DI PAURA di JOHN BOORMAN

Quattro amici decidono di passare un week -end navigando su un fiume, in una zona che scomparirà presto per lasciare spazio a un lago.
I cittadini si mostrano estranei e un po'arroganti nei confronti dei paesani del luogo,ma questo non sembra sortire nessun problema particolare.
La tragedia scatta quando due cacciatori violentano uno dei cittadini e per difesa Lewis,quello che pare il capo della banda, uccide uno degli aggressori.

Il gruppo si scontra e scioglie sul dilemma se dirlo o no alla polizia,apparte dexter il più razionale e onesto , tutti gli altri decidono di non dire nulla alla polizia e di seppellire il cadavere.

Dexter sopraffatto dalla propria coscienza non resiste e si uccide annegandosi,causa però i ribaltamento della sua canoa contro quella dei compagni. Risultato il ganassa Lewis,quello che dei 4 si sente più vecchio pioniere, si spezza una gamba. Tra paura di vendette da parte dei montanari,natura selvaggia e crudele, o forse solo indifferente, la paranoia aumenta e i baldi cittadini si scoprono essere bugiardi,assassini,primitivi.


Il tema dello scontro tra civilità e natura , è alla base di questo ottimo film che in realtà dice anche altro e di più. La natura reale degli esseri umani,così fragili e vittime/carnefici in balìa della pura istintivita conservatrice sia ad opera degli hillibillies che dei cittadini apparentemente civili. L'indifferenza totale e la profonda solitudine che colpisce l'uomo quando si trova sperduto nella natura,la paranoia che spinge la comitiva a credere di essere al centro di una possibile vendetta e che porta uno di loro ad uccidere uno sconosciuto.

Questo film rappresenta il lato oscuro della america di provincia e la sua anima nera.Esattamente come altri due capolavori del genere:"guerrieri della palude silenziosa", "le colline hanno gli occhi"

Molto valido il cast formato da :burt reynolds,jon voight,ronny cox, ned beatty

Boorman si mostra come un grande regista capace di creare un clima di disperazione e abbandono solo con pochi tocchi di regia

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