lunedì 3 novembre 2008

L'UOMO DI VETRO

Leonardo Vitale è stato il primo pentito di mafia. Non solo,ha pagato questo suo pentimento attraverso l'inferno dei manicomi,quelli precedenti il 1978 e la legge Basaglia,che mettevano al centro il paziente non come oggetto da vivisezionare con ferocia scientifica,ma individuo da reinserire nel contesto sociale
I mafiosi,la legge-tranne un commissario coraggioso che gli darà piena fiducia-lui stesso attraverso crisi e sprazzi di lucidità,giocheranno contro le parole di denuncia nei confronti di questa piaga sociale che sono le mafie
Quelle forze criminali che minacciano e pongono in pericolo non solo i Saviano,ma anche tanta gente che si batte per dare la libertà a un popolo-spesso complice-dalle catene della dittatura mafiosa.
Il film racconta la sua vita,con uno stile partecipe e commosso,ma fuori da ogni retorica "piovrista", vi ritroviamo invece il rigore del cinema di denuncia anni 70.Uno stile che non diventa elemento cinematografico a sè,ma che è al servizio di una storia,di una vita

La situazione dei malati di mente non è al massimo,anche se abbiamo una legge ottima
Purtroppo per l'incompetenza degli enti,o per incapacità strutturali non sempre è al servizio del cittadino come dovrebbe essere.
Per questo uno stato democratico,invece di inneggiare ad elettroschock e altre amenità dovrebbe far funzionare quella legge
La mafia,invece, è ancora un male forte della nazione,cambia pelle e strategie e nascono nuove e feroci bande armate.
Lo stato ,quando è minacciato da elementi di lotta anti-istituzioni,chissà perchè è sempre riuscito a distruggere questa minaccia.
Non è lo stesso,con la mafia.Forse perchè anche essa facente parte di una parte grossa dello stato?

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